Carlo Biancheri
Scemo tu, mille volte più di me…
Questo lo stile da scuola elementare degli ultimi scambi di cortesie del grosso
Salvini e del ragazzo Di Maio.
Si continua con i proclami: il
governo spetta a me perché sono arrivato primo (partito); non sai contare! Io
ho preso il 37% con la coalizione e poi ci vuole il 51% per governare… Io
voglio fare il cambiamento come auspicano i cittadini e se tu vuoi la
conservazione, accomodati. Già, ma quale cambiamento? Non è dato saperlo, non
si esce dalle parole, anzi, come in tutte le sette che si rispettino, i
contenuti non contano rispetto al rapporto gerarchico, alla guida che ‘sa’ cosa
occorra al popolo.
Quando si va sui contenuti,
peraltro, c’è da rabbrividire: il Salvini annuncia che manderà via non si
sa quanti immigrati, che abolirà la legge Fornero sulle pensioni, che diminuirà
le tasse, che rispetterà le regole di Bruxelles solo se sono utili agli
italiani.
Riflettiamo: gli immigrati dove li
porta? Forse anche lui ha imparato che gli accordi di rimpatrio conclusi dall’Italia
con i paesi di origine sono tre o quattro e poi molti arrivano senza
documenti e l’identificazione è spesso difficilissima e poi i costi di
rimpatrio e i nuovi arrivi… Pensa davvero che in Italia si possa fare
come Orbàn con i nove milioni di ungheresi? La geografia la conosce?
Crediamo di no, perché all’evidenza ignora che lo stivale è una penisola nel
mar Mediterraneo, accessibile da tre lati… Mare nostrum lo
chiamavano i Romani; un freno all’emigrazione è ipotizzabile solo insieme alla
UE, non da soli, a meno che… non si spari sui barconi: è un’opzione, Salvini?
La legge Fornero. I conti li sa
fare? È sostenibile? Il debito pubblico lo vuole consolidare? E poi crede che
gli stranieri che ne detengono quasi il 50% continueranno a finanziarci? Dove
lo ha imparato, al bar del Giambellino da Cerruti Gino? O glielo ha detto l’
economista - si parva licet- Giorgetti?
Vuole diminuire le tasse. E già… e
poi gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni le paghiamo col ricavato
della vendita dei diamanti della Lega, quei fondi che i magistrati cercano e
non trovano…, aspettando gli aspetti benefici sulla ripresa che l’abbassamento
delle tasse genererebbe?
A Bruxelles, nei suoi proclami, le
regole sono à la carte, cioè uno prende quel che vuole come
al ristorante. Uhm… ma gli altri ci stanno? Sono donatori di sangue? Sarete
contenti di essere rappresentati dal Salvini in quelle sedi? Vi
rassicura?
Un saggio ed anziano prete lombardo,
denunciato dalla Lega che, come si sa, è cattolicissima, perché impugna rosario
e Vangelo come corpi contundenti, ha finalmente detto ai bambini: o si è
cristiani o si è con Salvini e non ritratta! Modestamente lo avevamo scritto
anche noi su questo blog, nel silenzio vergognoso dei vescovi, specie quelli
lombardi, veneti e liguri.
Lo sapevate che Fico era di sinistra
e che la setta ha raccolto tanti voti da chi ha di meno? Noi credevamo che la
sinistra, dopo l’ubriacatura dittatoriale, rispettasse le regole democratiche e
la tutela delle minoranze, ma la ripartizione delle poltrone ha dimostrato
un’arroganza ed un disprezzo delle prassi di fair play impressionante:
hanno spartito tutto col Salvini. Se questo è il nuovo…
Intanto, alla prima prova relativa
alla condizione carceraria che, secondo la Costituzione italiana, la
migliore del mondo (…), deve essere
organizzata in modo che la pena debba tendere alla rieducazione del
condannato, approvata dal governo uscente, non se ne farà nulla perché la
Commissione speciale, secondo quanto deciso dai capigruppo, non se ne occuperà.
Ci sono un po’ meno di cento bambini che vivono in carcere in Italia: come la
chiamate questa, non è tortura sugli innocenti? Tale è lo stile della
cosiddetta sinistra 5S e dei gonzi che li hanno sostenuti!
Già dal linguaggio tradiscono il
modo di essere. Ci sono delle donzelle che sfoggiano un look molto
curato, cambiano gli occhiali se costrette a portarli, che non esitano ad
assicurare che loro sono contro le ‘ammucchiate’. Ora nel linguaggio comune
l’ammucchiata, lo stiparsi, è per lo più usata con una connotazione
erotica e cioè come sinonimo di orgia particolarmente disordinata, senza
distinzione di sessi. Esprimersi in questo modo, in televisione, per una
giovane donna che potrebbe esser madre è quantomeno inopportuno e certo non
pedagogico nei confronti delle masse di votanti improvvidi loro seguaci. Va
bene che siamo abituati ai vaffà, ma se si potesse uscire da un
parlare da trivio, come si diceva nel Seicento, o da lupanare (v. ‘casino’…),
non sarebbe male.
La sostanza è che per ora i mercati
finanziari aspettano, ma presto, molto presto, verranno prese decisioni
importanti in sede internazionale e voi credete veramente che i vincitori,
novelli Pirro, siano capaci a far qualcosa? Si vede a Roma dove, dopo un mare
di chiacchiere, la spazzatura si raccoglie nuovamente una volta la settimana,
in certe zone, e gli alberi cascano, le macchine sprofondano nelle buche e il
contenzioso con il Comune è elevatissimo. L’astuta donzella vuole mantenere il
monopolio pubblico di un’azienda fallita – ATAC- che assicura un trasporto
urbano ormai peggiore di quello del Cairo. E dopo due anni di incapacità nel
governo della città, la colpa dei problemi risiede nella mancanza di fondi: un
classico.
Siate certi che al governo nazionale
sarà la stessa cosa, ma il rischio è che non essendo in grado di affrontare i
problemi finiscano per imitare Orbàn o Erdogan.