mercoledì 18 ottobre 2017

SMARRIMENTO GENERALE

Carlo Biancheri


Viviamo in un tempo strano che sembra essere di smarrimento più che di cambiamento.
L’economia nel mondo va avanti con lo sviluppo dell’innovazione tecnologica, concentrata in poche mani e sotto il controllo di chi dispone di capitali importanti, mentre la ricchezza è sempre meno distribuita.
Il capitale finanziario persegue, secondo le consuete logiche, la massimizzazione del profitto ed i grandi intermediari, cinicamente immemori della crisi del 2008 da loro stessi provocata, chiedono nuovamente minori regole di mercato e trovano la sponda negli USA  di un presidente, chiaramente squilibrato, che non dimostra il minimo interesse per il bene generale, il bene comune  si diceva in altri tempi e, per giunta, quello dell’umanità stessa, dato il ruolo e la potenza americani.
La dimensione religiosa sembra avverare la profezia di Feuerbach e cioè che verrà il tempo in cui la fede in un Dio razionalistico verrà considerata superstizione…, il tempo in cui ad illuminare e riscaldare l’umanità non sarà la candela dell’ingenua fede, né la luce crepuscolare della fede razionale ma la pura luce della natura e della ragione (da L’essenza della religione). Sebbene gli avvenimenti successivi smentiscano la fede dogmatica nella ragione dell’uomo dell’Ottocento, ampiamente addormentata al tempo di Hitler, Mussolini, Lenin e Stalin e  di tutti i dittatori asiatici e latinoamericani e di molti capi africani che abbiamo conosciuti nel “secolo breve”, tuttavia si assiste ad una rincorsa da parte delle religioni, in particolare di alcune confessioni cristiane, ad un adeguarsi ai desideri del “mondo”, caratterizzato nelle società occidentali e non solo quelle… da narcisismo, edonismo sfrenato, dal rifiuto del sacrificio, dalla corruzione, dall’assenza di un progetto: in una parola, la vita vissuta come un istante e non come durata.
Sembra che tutti siano discepoli di Cartesio e di Kant perché incentrano le tematiche, i discorsi su questioni di “metodo” - i percorsi…- e non di contenuti e, quindi, in ossequio a Kant, le analisi sono “vuote”, formali: un bambino non dovrà più dire “ho fatto una marachella perché volevo la marmellata che mi piaceva, ma bensì… perché ho voluto la mia volizione”… Un metodo disumano … e stupido.
Questo bel metodo, insieme ad uno sconquasso sociale causato dal progresso tecnologico, comparabile al passaggio dai cavalli alla ferrovia e poi alla meccanizzazione, sembra  aver generato tante solitudini e lo smarrimento di molti senza neppure la saggezza degli epicurei che cercavano solo il piacere possibile… Rimane soltanto una cosa: l’attesa messianica di una palingenesi e la sciocca fiducia nel progresso nella Storia che, secondo Hegel, porterà senz’altro ad un traguardo ulteriore per l’umanità, superato l’ostacolo/l’opposizione…
Nuovo diventa allora sinonimo di positivo e così in politica il rifiuto dell’esistente ci porta nel mondo di chi gestisce la cosa pubblica ad una pletora di  giovani, chiaramente acerbi, cioè non preparati né umanamente e neppure professionalmente ma… non importa. Si fanno forzature come in Catalogna con una minoranza combattiva che si impone agli altri con lo stile dei soviet… E va bene… viva l’indipendenza, è un altro giorno, anche se il risveglio sarà amarissimo perché significherà una vita piena di problemi per ora inesistenti: l’atteggiamento ricorda  quello onirico della libera Repubblica di Fiume… Oppure in Austria, dove il trentunenne di bell’aspetto del partito popolare, che si alleerà probabilmente con i nazisti, non sa dire altro che bisogna fermare l’immigrazione: non conosce, l’incauto, Ammiano Marcellino che sul finire dell’impero romano vedeva il fiume di gente che traversava il Danubio sulle zattere e  le legioni romane sopraffatte che  osservavano inerti. Poi i nazionalisti, ex-comunisti dei paesi dell’Est Europa, che, con perfetta doppiezza, prendono i soldi dalla UE e chiudono i confini.
E da noi che succede? Che il M5S è accerchiato, a detta del candidato Presidente già aspirante ingegnere, poi aspirante avvocato e poi niente, Di Maio, perché la Appendino ha problemi giudiziari per falso ideologico – è indagata insieme a tutti i loro sindaci più rilevanti-… dopo aver avuto la responsabilità della mala organizzazione dell’evento a Torino che ha causato un morto ed oltre 1.500 feriti… ma ha un avvenire politico, a detta dell’autorevole giornalista Concita De Gregorio che l’ha intervistata… Caspita! All’evidenza, malgrado l’assistenza dell’ex seminarista, Torino non va bene e questa non sa che fare per combattere la crisi ma fà scena, quella sì: meglio apparire che essere? Grillo bestemmia sul blog? Il direttore di “Avvenire” che vedeva tante convergenze con i grillini suggerirà anche lui, come fece il Mons. Fisichella con Berlusconi a suo tempo in analoga fattispecie, che bisogna “contestualizzare”? Questi soggetti non sono in grado di formulare contenuti politici credibili e quando lo fanno sono risibili, malgrado i suggerimenti che all’evidenza non comprendono perché in tutti i loro interventi tecnici ci sono svarioni che denunciano ignoranza ed impreparazione. E poi la legge elettorale è una truffa perché li danneggia: non si discute del merito o si compara con quelle di Francia, Germania e Spagna che non prevedono le preferenze…, no ci danneggia quindi… è scandalosa, come dire se li avvantaggiasse andrebbe bene. Vorremmo sapere chi, sano di mente, può votare per chi ragiona così.
E Berlusconi? Ritorna come la mummia di Tutankamon e per far piacere ai trogloditi che lo votano ci racconta che gli africani sono grandi “scopatori” ma che lui ha insegnato ai libici l’uso dei bidet, perché esistono anche i preliminari erotici! A questo siamo e questo esprime il paese nella vita politica!
Perché san Tommaso scriveva che chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri? Perché, come spiega Aristotele nell’Etica Nicomachea, chi non sa governare sé stesso o è intemperante, cioè fa prevalere la parte animale dell’anima su quella razionale, o è imprudente, cioè si lascia trascinare dalle passioni. Tirate voi la conclusione.