sabato 18 febbraio 2017

PANE AL PANE

Secondo me questa ventilata scissione del PD è una sceneggiata che fanno tutti d’accordo tra di loro nel partito, per far finire il paese in mano al M5S, perché non sanno più come fare per risolvere i problemi dell’Italia, così se ne lavano le mani e se l’Europa metterà delle regole dure se la vedranno i 5S, mentre loro si godranno le prebende in parlamento senza più problemi... e noi poveretti ne porteremo tutte le conseguenze.

Federico Sorrento


Risponde Carlo Biancheri


Lo abbiamo già scritto: lo scenario è desolante in questo paese e chi guida sembra del tutto inadeguato al ruolo che svolge e non ci riferiamo  ai dilettanti/fai da te  in politica della setta, ma all’intero arco costituzionale, perché non si percepisce la capacità tecnica né il senso di responsabilità di fronte ai problemi rilevanti che l’Italia deve affrontare subito.
Nel PD, che non è mai stato un vero partito, perché le due anime non si sono mai fuse – se uno resta convinto che la lotta di classe sia la chiave della Storia e che la democrazia sia semplicemente una fase tattica in vista della conquista del potere, come può accordarsi con chi mette al centro il primato della ‘persona’, il rispetto per la sua dignità, la realizzazione della giustizia non solo commutativa (a tutti lo stesso) ma anche distributiva (a ciascuno secondo il merito e le esigenze specifiche:  sul punto rinviamo ad Aristotele nella più volte citata Etica a Nicomaco, Aristotele che Marx stimava…, ma quelli della sinistra PD non sono al corrente di queste cose…)- ; da una parte abbiamo una vaga ispirazione ad un laburismo blairista che ha fatto sufficienti danni con guerre improvvide ed una liberalizzazione non governata, non guidata nelle sedi internazionali, come gli accordi OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) od OCSE (Organizzazione per lo Sviluppo Economico), in quanto disegnata a beneficio delle grandi imprese multinazionali; dall’altra abbiamo gente come il nobile Governatore della Toscana Rossi, uno dei capi della rivolta, che legge la Costituzione italiana così: la Repubblica è fondata sul lavoro, ergo tutti hanno diritto ad avere un lavoro ed una giusta retribuzione che consenta una vita dignitosa. Si, ma… se non c’è lavoro? E la legge del mercato, la domanda e l’offerta? Le imprese lavoreranno in perdita o si nazionalizzeranno i mezzi di produzione? Le imprese pubbliche hanno dato sin qui buona prova in tutto il mondo? Non sono per caso passate dalle mani di pochi privati a quelle di pochi appartenenti alla Nomenklatura (o da noi a certe combriccole… come in  IRI, ENI, nelle partecipate degli enti locali e compagnia cantante…)? E perché in Cina cambiano? Per caso per timore dell’insurrezione per fame nelle campagne? Vogliamo fare un’analisi della situazione attuale in un paio di paesi Est-europei come Polonia e Bulgaria per capire come è andata? Siamo pronti.
Perché tutto deve ridursi a sceneggiata, a grida in questo paese e non c’è mai una riflessione meditata? Certo stiamo faticosamente uscendo da una crisi epocale, causata dalla finanza de-regolamentata dei paesi anglosassoni che per decenni si sono opposti ad ogni forma di regolamentazione e controllo, Stati Uniti inclusi – per gli ingenui…- in quanto anche loro hanno le Self Regulatory Organizations come il Nasd che non fanno quasi mai l’enforcement, cioè applicano sanzioni…, crisi poi trasformatasi in  economica e ora l’impatto delle nuove tecnologie che diminuiscono i posti di lavoro, le migrazioni bibliche e le guerre, il terrorismo.
Invece di lanciare accuse sul piano personale, specie quando non si sono sufficientemente elaborate le problematiche, non sarebbe meglio scontrarsi sulle soluzioni da dare ad alcuni problemi del tipo di quelli sopraenunciati? Invece sui grandi temi, tutti allineati e coperti: la NATO non si discute… ma Trump la mette in discussione e dice: difendetevi da voi… L’ Europa è una realtà irreversibile, si ma come starci dentro?Senza italiani in posti chiave nella Commissione ed in Consiglio? O meglio quei pochi che ci sono si mimetizzano e non favoriscono l’Italia come fanno invece tutti gli altri con i loro paesi? Problemi antichi, direte… ma sempre irrisolti.
Dopo diversi lustri di una società permissiva, edonista, fatta di immagini e di narcisismo perché mai occorre sacrificarsi?
La giunta Raggi a Roma è paradigmatica: si fanno pasticci? Si dà la colpa agli altri, come insegnavano i nazisti al momento della conquista del potere. Del resto una bugia ripetuta mille volte diventa una verità, o no?
Vorremmo le proposte da discutere, le persone vengono dopo. E’ chiedere troppo?