giovedì 29 dicembre 2016

MADAME NOUY, L'OPACITA' E L'INCAPACITA' ITALICA


Carlo Biancheri

Ed eccoci qua con Madame Danièle Nouy, responsabile della vigilanza bancaria europea, organo indipendente della BCE. A maggioranza, l’organismo da lei presieduto ha deciso alla vigilia di Natale del 2016 che non di cinque miliardi di Euro si doveva parlare dopo il salvataggio dello Stato italiano di MPS, ma di otto virgola otto, seguendo il sacro precedente del caso  Grecia… Come dicono i greci? Una faccia una razza, per descrivere la vicinanza agli italici?
La Sig.ra Nouy, adepta… del Signor Trichet, già Direttore generale del Tesoro francese, compagno di Haberer (scandalo Crédit Lyonnais) all’ENA, se non andiamo errando, poi Governatore della Banca di Francia, poi il peggior Presidente della BCE con l’Euro a 1,40 contro il dollaro (!!) e solerte esecutore degli ordini teutonici nella convinzione che la guida franco-tedesca avrebbe condotto l’Europa a destini superiori, ha bazzicato per anni al Comitato di Basilea, come funzionario della Banca di Francia, e, pur non essendo né bella né gentile nel tratto, essendo una delle pochissime donne in un ambiente quasi esclusivamente maschile, anzi soffocante..., si creò un certo spazio sostenendo a spada tratta posizioni che si rivelavano, per lo più, sbagliate in prosieguo…Va detto che il Comitato di Basilea era il regno degli americani che venivano a dettare al mondo le regole cui dovevano attenersi le banche internazionali che poi loro non applicavano alle proprie, un po’ come per i principi contabili internazionali dello IASB; ci viene in mente Esopo: mi sporchi l’acqua dice il lupo all’agnello che beveva nel punto più basso del ruscello…
Protetta dall’ineffabile Trichet, gran prete laico (…), ottiene per gli equilibri europei, da manuale Cencelli, la vigilanza alla BCE dove applica il principio che le banche devono essere ricapitalizzate sempre: melius abundare quam deficere. Come spesso accade tra i vigilanti bancari, la conoscenza del mercato finanziario, segnatamente quello borsistico, è risibile e così, certi che con la ricapitalizzazione si possano dormire sonni tranquilli in merito alla solidità patrimoniale degli istituti di credito, ha imposto la ricapitalizzazione ad oltranza come medicina: un po’ come l’olio di ricino ai bambini di un tempo. Si dà il caso però - e questo la Sig.ra, che non supera Napoleone in altezza, non lo deve aver ben compreso- un 8% di capitale, per esempio, in borsa si beve in mezza giornata: a riprova, basti guardare i grafici della volatilità del titolo MPS negli ultimi due mesi… Sembra che il fieno in cascina sia ‘un’ criterio ma non ‘il’ criterio per calibrare i rischi.
Ma di ciò la Sig.ra non si inquieta, agganciata com’è all’ésprit de précision o de géometrie (tutte false geometrie, cara mia…), ma non all’ésprit de finesse… men che meno a quello de clarté e, tuttavia, quando si devono valutare il rischi, ad esempio decidendo come debbano esser considerati i prodotti derivati detenuti in portafoglio, che tanto interessano le banche transalpine e, soprattutto, certe banche tedesche,… beh… quelli sono investimenti (!) e  non si può dire a priori quanto rischio comportino -come un investimento in assicurazioni vita, Sig.ra? - e quindi il calcolo della ponderazione…ecc., ecc.
Trattandosi di Regulators del settore bancario la segretezza, come nelle loggette, è massima nell’assunto che se si è trasparenti  si ingenera un rischio sistemico…; se ne deduce, come ha lamentato il Ministro Padoan, a giusto titolo, che i criteri dell’operare li conosce solo lei. E qui casca l’asino perché ciò è contrario agli elementari principi di trasparenza sanciti dallo stesso Comitato di Basilea per i vigilanti bancari, ma anche e soprattutto ai principi dell’organizzazione internazionale che riunisce gli organi di controllo borsistici mondiali, la IOSCO.
A questa damigella, l’Italia chi oppone? Nella vigilanza siede il dottor Angeloni, provenienza Banca d’Italia e poi BCE, che non perde occasioni, nelle interviste, di manifestare la sua sincera fede europea –anche il suo referente Padoa Schioppa era europeista ma sapeva benissimo difendere gli interessi nazionali, all’occorrenza… – come se i vizi, che certamente ci sono, fossero tutti italiani. Temiamo che diversi  di quelli che ci rappresentano nelle istituzioni internazionali pensino che siamo tutti fratelli in Europa (e…nel mondo), anche se alcuni, puta caso  noi italiani, prendono spesso e volentieri, come si suol dire…, un calcio in quel posto. Si sorvola sul fatto che non c’è alcuna parità di trattamento perché taluni sono più uguali degli altri. Non è vero che tutti sono interscambiabili, come si sente dire: ognuno è diverso e ha la sua capacità. Il nostro è un paese provinciale e quindi tagliato fuori dai posti decisionali; sarà  sempre così se non imparerà a dotarsi di gente che sappia veramente operare nell’ambito internazionale, come seppero farlo, con successo, Cavour ed altri nell’Ottocento.

lunedì 19 dicembre 2016

ERRORI SENZA CONSEGUENZE



Carlo Biancheri


-Ho sbagliato ma andiamo avanti… -
-Le avevamo detto che era una persona infida… ma gode del nostro appoggio… anzi questa scelta è la soluzione migliore.-
-Chiedo scusa ai cittadini romani e a Beppe Grillo che aveva qualche perplessità…:si cambiano un paio di persone e tutto continua come prima.-
Non è il caso di dilungarsi su tal Travaglio che sostiene che in realtà il M5S non c’entri nulla in quanto i fatti contestati sono anteriori alla sua presa del potere a Roma: o ci è o ci fà.
Ci ricordiamo perfettamente di tutte le volate che i giornalisti, i conduttori televisivi, i sinistri ed i Soloni di professione hanno tirato  al movimento che sin dall’inizio era qualcosa di oscuro, in quanto non rispondeva ai votanti in modo trasparente, al di là delle sceneggiate col web e degli scontrini, ma ad un altro referente con cui si stipulava persino un contratto con clausola penale in caso di inadempienza…: una setta.
Non dimentichiamo anche l’atteggiamento di coloro che  argomentavano che bisognava lasciargli prendere dimestichezza, imparare… L’abbiamo già detto: anche con un medico si direbbe lo stesso? Dopo soli  sei mesi a Roma vediamo il peggioramento della situazione, se fosse possibile…, e guasti irreparabili nelle scelte; se è vero che le Olimpiadi avrebbero portato molti soldi dal CIO alla capitale, adesso, grazie alla trentaquattrenne pervicace, che si rifugia sui tetti del Campidoglio, i fondi non ci saranno ed i problemi di Roma rimangono tali anche perché i vincoli di bilancio italiani non consentono di aiutare alla cieca questa sindacatura del tutto inadeguata e con un debito residuo enorme in capo alla città.
Quel che fà specie è che sia invalsa la convinzione in molti  delle giovani generazioni che la vita sia una performance, una prova, come il gioco dei bambini che sperimentano il mondo, senza conseguenze: ci ho provato, mi sono sbagliato, scusatemi e andiamo avanti.
In politica, per definizione, il bene operare è ciò che riesce: se uno vuol fare l’apprendista stia nelle retrovie fino a che è pronto; poi, se sbaglia, ne tira le conseguenze, altrimenti la sua è occupazione del potere. Invece no, con la crisi delle ideologie, si sceglie la persona: ci metto la faccia, come dire fidati di me… ma che senso ha?
Posso fidarmi di uno che vuol essere candidato a presidente del Consiglio (o voleva) come Di Maio che  non conosce l’italiano giacché scrive “tenpo” nel suo commento di ieri  sui fatti politici?E non parliamo del congiuntivo… Fosse solo un fatto di lingua che pure rileva perché è indice di conoscenza e ordine mentale ma, purtroppo, consideriamo i contenuti politici ed il carattere del soggetto: secondo i giornali, negli ultimi giorni si è rifugiato in ridotta.
La situazione economica di tanti nel paese è serissima e certo i bonus del giovinotto di Rignano o Pontassieve che sia  sono stati delle insulsaggini. Ma, come per la carestia di Milano, la colpa non è dei fornai se manca il pane. C’è stata prima la crisi finanziaria, dovuta a scarsa regolamentazione e vigilanza, per la quale il famoso Tremonti ha  responsabilità non minori per aver approvato, negli anni, come Ministro, normative a Bruxelles che andavano nel senso della de-regulation oltre ad aver nominato Vegas  presidente della Consob. Non dimenticheremo la Bonino sostenitrice accanita della direttiva, caratterizzata da un liberismo spinto, caldeggiata dai circoli massonici, del Commissario Bolkenstein, né la direttiva sulle OPA praticamente scritta dall’on.le Buttiglione col parlamentare popolare tedesco, espressione del gruppo Volkswagen: OPA à la carte. Diversamente da quel che pensano i giovanotti sotto i riflettori ed i furbi (…) certe scelte si pagano ed anche a caro prezzo per le conseguenze che comportano.
Certo la crisi è diventata economica da finanziaria che era, perché ci sono cambiamenti tecnologici tali cui la forza lavoro non è stata in grado di adattarsi e chissà per quanto tempo ancora… Prendiamo, ad esempio, il sistema degli intermediari finanziari: non c’è più bisogno dello stesso personale e delle qualifiche che servivano prima con lo sviluppo della tecnologia. Sono questi i punti su cui bisognerebbe riflettere di più, insieme all’analfabetismo di ritorno, determinato proprio dalle troppe informazioni che diminuiscono la capacità critica, l’assimilazione e l’approfondimento.
Ma dove sono gli interlocutori nell’era dell’apparenza?



giovedì 15 dicembre 2016

IL PAPA E L'AUTONOMIA DEI LAICI NEI GIUDIZI POLITICI

Ma cos’è questo feeling tra il papa e la Raggi? Adesso i 5Stelle piacciono anche al papa? Dove andremo a finire se li appoggia anche la Chiesa?
Oscar Mannoni 


Carlo Biancheri

Il papa pasticcia, dispiace dirlo.
Questo blog è all’opposto della tradizione teologica gesuitica a partire da Suarez in poi che ha portato al razionalismo e a complicate conciliazioni con le ultime novità di successo, come l’uso di Heidegger per la teologia, se non Hegel stesso, il che, con buona pace di Bontadini, è impossibile. Ci riferiamo a Rahner (Karl) ma anche a von Balthasar. Con tutto rispetto, il tomismo di de Lubac ci lascia indifferenti, come anche quello di Daniélou. E non parliamo di Teilhard de Chardin, giacché fortunatamente nessuno più lo cita, forse perché hanno finalmente compreso che la sua è più che altro poesia, immaginazione. La nomina del generale gesuita venezuelano, già amico di Chavez e marxista in gioventù, che teorizza il dovere (incontestabile diciamo noi) di far politica per un cristiano ci sembra che si inserisca in una quasi identificazione della Storia della salvezza con la Storia umana, come direbbe H.I. Marrou di cui non condividiamo, peraltro, l’estremismo agostiniano, un po’ manicheo, quasi dualista;  progresso umano e  salvezza cristiana potrebbero coincidere… ma se c’è coincidenza c’è anche una sorta di integrismo… come nella teologia della Liberazione dove i rivoluzionari erano i portatori del messaggio cristiano.
L’ approccio della tradizione gesuitica, formale ed esteriore come nell’arte da loro ispirata, con i santi superumani…  si accorda, tuttavia, per molti versi con il Giansenismo, cioè il Calvinismo cattolico, e si traduce, in pratica, in mero esercizio della volontà  – il papa dice: fate un’opera di misericordia al giorno, leggete la Scrittura una volta la settimana, fate gli esercizi spirituali (perché? La vita non è forse un esercizio spirituale continuo?) -  e nell’uso degli strumenti del mondo. Manca lo stupore e manca il profeta Osea: la porterò nel deserto (la prostituta…) e parlerò al suo cuore. Tutto lontanissimo da quel Ausculta, fili, praecepta magistri…che vuol dire apri il cuore, come recita l’inizio della Regola di San Benedetto. Non a caso Pascal…
Nella smania di cercare i cristiani anonimi, come li chiamava Rahner, il papa, non immune dal populismo del suo paese e, segnatamente, dalla scuola peronista, vuole il dialogo con tutti, evidentemente  anche con Scientology ed affini… che teorizza  gli alieni ed il pianeta Gaia… Questa linea, tuttavia, che rasenta in certi casi l’irenismo, trascura completamente la lezione di un Bonhoeffer che certo con Hitler non dialogava… Vogliamo dire che se l’interlocutore non ha un’antropologia adeguata, che rispetti l’uomo come fine, si oppone al cristianesimo. Maritain, che certo il papa conosce poco, diceva che è cristiano ciò che è pienamente umano (Umanesimo integrale), ma la pienezza umana ha una valenza metafisica. Maritain,   che aveva partecipato alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, tracciava quel che designa l’uomo.
L’approccio del papa ci pare talvolta affettivo come quando oppone (quasi…) misericordia e giustizia: chi è pentito accoglie con gioia la pena perché cammino di metanoia: pensiamo a chi fa violenza ad un inerme… o all’atteggiamento dell’assassino di Maria Goretti.
Per questo dovrebbe evitare di entrare in un campo che è proprio dei laici, come insegna la Gaudium et Spes. La Raggi ha dato sin qui pessima prova ed è anche insincera con le sue dichiarazioni oltreché arrogante. Per il bene comune  dovrebbe lasciare subito una carica, che non sa  svolgere, per non danneggiare i cittadini. Noi abbiamo imparato da Tommaso d’Aquino che chi uccide il tiranno fa benissimo e merita un premio…Pertanto le critiche alla Raggi,  perché lasci in fretta, sono giuste e doverose: il resto è buonismo.

lunedì 12 dicembre 2016

L'INTEMPERANZA DEL M5S

Ormai Renzi ha accantonato definitivamente le sue velleità di rottamatore e, manovrando dietro le quinte il suo avatar (mai nomignolo fu più appropriato!) Gentiloni, cerca sostegno nella vecchia nomenklatura, a cominciare dal Gentiloni stesso uomo dalle battaglie multicolori, anche se con una prevalenza prima di verde e poi di bianco, per arrivare a riesumare Fassino che, sconfitto dall’Appendino, ha ben diritto ad un risarcimento!
Ma cosa ci vengono a raccontare? Loro sono sempre gli stessi, il vero nuovo che (per fortuna!) avanza e il M5S!

Pietro Dotto


Carlo Biancheri

Proviamo, Egregio Signore, ad esaminare quel che non va, non diremo del suo pensiero, perché non è ampio, ma nelle sue affermazioni apodittiche.
Quel che notiamo, di primo acchito, ed è comune agli adepti della setta di cui trattasi, è l’intemperanza che, secondo Aristotele nell’Etica Nicomachea (cap. III), è l’opposto della moderazione.
L’intemperanza è ciò che allontana dalla ragione in quanto non interessa quella parte per cui  siamo uomini bensì quella per cui siamo animali. Si applica anche il nome di intemperanza agli errori fanciulleschi i quali infatti hanno una certa analogia… e non sembra che il nome sia applicato a torto; infatti deve esser moderato ciò che ha tendenza alle cose turpi e che può accrescersi di molto: e di tal natura sono soprattutto il desiderio ed il fanciullo: infatti anche i fanciulli vivono secondo i desideri… Sic Aristotele.
Non è forse intemperanza trinciare giudizi su tutti ed esaltare le gloriose future sorti di un movimento/setta che non è in grado di fare una proposta, dicasi una, anzi, quando la fa, è inconsistente?
Fico ripete  il refrain dei governi non eletti: che non conosca la Costituzione più bella del mondo che pure dice di difendere? Non lo sa che i governi non sono eletti dal popolo ma dai rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento? Per lui non ci deve essere un Primo Ministro/Presidente del Consiglio (in Italia…) ma un portavoce dei cittadini. Quali? Quelli che sceglie lui? Gli amici di spiaggia o di bisbocce? Lo sa il nostro giovane uomo aspirante a destini superiori  –nell’interesse generale si intende!- che la democrazia ad Atene era composta da pochi soggetti (lo abbiamo anche scritto in questo blog…) e che gli esempi di democrazia diretta  nella Storia  sono pochini? O forse pensa ad una situazione di democrazia diretta per l’Italia del tipo della Libera repubblica di Fiume? Tutti nudisti?
In compenso il Di Battista motociclista ci dispensa il programma di governo secondo il quale bisogna sottoporre a referendum la permanenza nell’Euro. Da fine conoscitore di economia avrà valutato l’impatto sull’economia del paese, con un debito pubblico del 132% del PIL, di una simile scelta… Cosa possono dire i votanti? Sono tutti conoscitori di economia? Lo sanno cosa li aspetterà dopo? Se alle scadenze del debito il Tesoro non riuscirà a piazzare nuovi titoli perché nessuno se li compra, che succederà? Faremo la Comune? E la liretta si svaluterà almeno quanto la sterlina dopo la Brexit? Molto di più, pensiamo noi. E allora le materie prime come le paghiamo? Ah certo, col petrolio italico: cultura e turismo! Ma anche lì con i nostri trasporti…, con l’insicurezza e con i furbi  che truffano i turisti, con la sporcizia in molte città…
E poi gli immigrati sono troppi: bisogna rimandarli a casa! Benissimo. Perfino i giornalisti hanno finalmente capito che i paesi di origine non hanno alcuna intenzione di riprenderseli, specie gli Stati sub-sahariani dove sovente non esiste neppure l’anagrafe fuori dalle città… ed occorrono accordi che per giunta devono esser negoziati congiuntamente alla Commissione europea…: roba da 2050.
E non è fanciullesco ed intemperante tutto ciò? La conclamata onestà ha conosciuto qualche pesante ombra negli ultimi tempi eppure la risposta è: repetita iuvant. Ci sembra di capire che la logica sia elastica nella testa di alcuni portavoce che esaltano l’orizzontalità della rete ma poi… (udite, udite!) hanno il garante ed il mago del motore Rousseau  –per il quale, sia detto per inciso, non abbiamo alcuna stima col suo mito dell’uomo buono, il buon selvaggio…- che sono superuguali.
No, Egregio Signore, non c’è da brindare a sentire la vacuità dei ragionamenti e le parole intemperanti gridate e non pensate e gli insulti gratuiti di rivoluzionari fai da te. Scenderanno in piazza? Molto bene: i moderati, cioè quelli che usano la ragione, i virtuosi, come li chiama Aristotele, si opporranno ai desideri fanciulleschi.

lunedì 5 dicembre 2016

E ADESSO?



Carlo Biancheri

È la storia di Arlecchino, Arlecchino e Colombina…
Tutti contenti: l’attor giovine è stato buttato fuori,voleva cambiare la Costituzione – obiettivamente in modo  assurdo, a parte il titolo V- ma, contro le previsioni di chi allegramente ha votato no, si dimette.
Direte che è perfettamente legittimo per i cittadini votare contro una proposta che non piace, un leader chiacchierone e pasticcione, che non ha brillato per successi folgoranti con il suo governo e che tuttavia ha innescato la ripresa, pur modesta, ma quel che impressiona è la totale assenza di previsione e di valutazione complessiva del contesto in cui ci troviamo da parte dei votanti.
Si è votato con rabbia: gli adepti di Scientology e il comico del Maalox insieme agli orfani del marxismo-leninismo,i sostenitori della famiglia cattolica (ma animati da vendetta…) insieme ai professori laicisti e custodi di una visione del mondo  alla Montaigne per intenderci, i fascisti e gli ex sostenitori della Repubblica del Nord ed i seguaci di quel Cavaliere,  anfitrione di cenette eleganti e burlesque con la nipote di Mubarak.
Aristotele, nell’ Etica Nicomachea, parla degli intemperanti che sono coloro che desiderano tutte le cose piacevoli e si lasciano trascinare dal desiderio e si addolorano sia quando non le ottengono sia quando le desiderano…; l’intemperanza è un vizio volontario (e quindi più grave) perché sorge dal piacere...In che consiste l’intemperanza dei votanti, si chiederanno i nostri venticinque lettori? Nel piacere di buttar giù qualcuno senza pensare alle conseguenze, anzi illudendosi che tutto continuerà più o meno come prima… Non c’è rispetto per gli altri in questo paese e quindi non c’è neppure il desiderio e la capacità (…) di realizzare il bene comune.
E adesso? Il partito democratico nato da un equivoco in quanto voleva mettere insieme gli eredi del marxismo e del Pc con una sinistra di ispirazione cattolica o radicale non è stato un vero collante perché, nonostante le chiacchiere, dell’ideologia non se ne fà a meno e il Pd non ne ha una. Il Veltroni con la cultura tipica dei lettori della rivista di cinema Ombre rosse pensava ad un partito liberal, americano, senza capire che  le contaminatio, le importazioni culturali in contesti diversi lasciano il tempo che trovano e, infatti, nel partito non c’è unità tra chi ragiona con la mentalità della bocciofila dell’appennino emiliano, erede di una cultura da ‘disciplina di partito’, e chi presuntuosamente vuole imitare don Milani o chi fa il kennediano a Figline Valdarno perché è stato tre volte a Londra o due a New York City.
E vediamo se la nobile accozzaglia, lo diciamo senza timore, sarà in grado di proporsi come alternativa.
Presidente del Consiglio il ‘cattivo ragazzino’ (così definito dai suoi sodali…) col vestito perbenino che non sa niente di niente e che legge male le e-mail…(scusatelo…) e che ora pensa a metter in riga l’Europa riscrivendo le regole dell’Euro: immaginiamo un dialogo di quarto tipo con la Merkel, con Juncker, con gli ugonotti olandesi e con i loro manutengoli finnici o con Hollande che non brilla per bonomia. Oppure con Rajoy che detesta di farsi accomunare agli italiani, essendo, come noto, gli spagnoli di origine nordica, visigotica…
Ministro degli Esteri potrebbe esser Salvini che ha un buon rapporto con Trump (c’è la foto…), è stato in Corea del Nord che è come la Svizzera, in motoscafo a Djerba e ritorno, in Russia; certamente stabilirà buoni rapporti con Albania, con le repubbliche del Caucaso ex sovietiche, proporrà l’invasione della Libia per organizzare i campi per i migranti.
Ministro dell’Economia e delle Finanze Brunetta, fautore di teorie economiche condivise in Papua New Guinee o a Cannaregio e San Servolo.
Alla Difesa la Meloni che con piglio militaresco e la parlata franca guiderà le nostre truppe non si capisce bene dove… all’Asinara?
Per i rapporti con il Parlamento suggeriamo quello che voleva comprendere le ragioni dei tagliateste, che stima Mussolini e Che Guevara e, infatti, ha fatto il giro in moto per l’Italia, come il Che in Argentina. Siccome è prestante, di certo… anche le sue idee sono buone… Duce conduci, c’era scritto  sui muri…
Alla Giustizia naturalmente l’ex finanziere Tominelli, ormai costituzionalista di provata competenza, che potrà proporci una nuova Costituzione, la più bella dell’universo, non del mondo.
Se tanto basti… Ah no, dimenticavo il proprietario del villone con vista mozzafiato sulle alture di Genova: penso che farebbe molto bene in sostituzione di Mattarella se si dimettesse. È la storia di Arlecchino, Arlecchino e Colombina…, insomma la Commedia dell’arte ma, come diceva Marx, la farsa quando si ripete diviene tragedia.
Il contesto internazionale è fondamentale in questo frangente storico e la nostra classe politica vincente da strapaese è furba ma incapace di muoversi per ottenere risultati.
La borsa non è crollata oggi perché, ho il sospetto, che ci siano mani forti che non consentano che cada…ma nel prosieguo? Quando sarà acclarato che il paese produce solo sceneggiate? Il Salvini ci propone oggi  il governo del Lombardo-Veneto… Grazie; si tenga i suoi Maroni e Zaia bravi a spendere salvo far pagare il conto agli altri.
Sempre Aristotele definisce coraggiosi nell’Etica citata coloro che restano impavidi di fronte al pericolo per il decoro (in senso forte) e perché si deve… Nulla a che vedere con i temerari… Noi cerchiamo in ogni situazione una via d’uscita, la speranza per tutelare la vita di ciascuno ma è particolarmente difficile in una situazione generata dall’imprudenza e dal male. Si, il male distrugge, il bene costruisce. I preti hanno smarrito, nella maggioranza, il senso del loro predicare divenuto un generico umanitarismo, con Dio misericordioso (e lo è) ma tralasciando la metanoia, come fosse un prodotto di consumo, una pillola: come dice il papa? Un atto di misericordia al giorno? Perché? Toglie il medico di torno? Troppo attivismo, frenesia del fare qualcosa, purchessia… di fronte allo scacco. Diciamo questo perché i  massoni dell’Ottocento sostenevano che preti e  carabinieri fan stare il mondo in piedi… I preti mancano (o non si riconoscono tali) e i carabinieri sono molto impegnati…
Non si capisce quale maggioranza formerà un nuovo governo essendo il Pd lacerato. Se tutti gli altri si metteranno assieme ne vedremo delle belle anche se, ancora una volta, la pagheremo. Non c’è speranza quando c’è disordine nelle persone: chi non sa governare sé stesso non può governare neppure governare gli altri (Tommaso d’Aquino).Siamo nel tempo delle conseguenze…


POST SCRIPTUM: EU e REFERENDUM

I  giustizieri nostrani che hanno punito con spensieratezza l’attor giovine votando no ed affossando il suo governo, essendo digiuni di politica,  non si saranno accorti che l’ugonotto Dijesselbloem, con perfetto tempismo e sadismo, il giorno dopo l’esito del voto, ha immediatamente portato l’Eurogruppo  a decidere che la legge di stabilità (progetto di) italiana non va bene e che occorrono  solo cinque miliardi di Euro di maggiori risorse (…) per rispettare i parametri europei. Non solo. Il debito pubblico italiano è sotto osservazione e  può essere oggetto di procedura d’infrazione da parte della Commissione per debito eccessivo, anche se, miracolosamente, come aveva annunciato Padoan, ha cominciato a scendere.
Anche il sistema bancario italiano non va bene per l’Eurogruppo, nonostante che tutti gli altri paesi, a cominciare dall’Olanda,  avessero portato a suo tempo fieno in cascina, mediante consistenti aiuti di Stato elargiti alle banche nel silenzio della Commissione stessa che vigila  sugli aiuti di Stato. Per il momento, non essendoci interlocutori, si rinvia ma… a marzo prossimo (…) ci saranno le decisioni esecutive.
Cosa concluderne?
La democrazia è un bel sistema ma molto delicato, suppone guide solide e molta, molta responsabilità. Fuori dei confini non ci sono amici ma solo gente che fa il proprio tornaconto: do ut des è il principio, poi c’è la  generosità ma è residuale.
L’attor giovine era quasi riuscito a far passare la fine del principio dell’austerità nell’Eurogruppo, o quanto meno deroghe, principio nefasto che ha molto giovato  ai tedeschi; è bastato un attimo di debolezza e non si è esitato a colpire  duro per far fuori un concorrente: in Europa ci state ma come diciamo noi non come pari, questo è il messaggio…
Noi non siamo in grado di difenderci perché ci facciamo male da soli con rappresentanti politici quasi sempre impreparati, tronfi e chiacchieroni oppure seguendo i fuochi fatui della setta più ignorante che la politica ci abbia sin qui scodellato. Si può uscire dall’Europa ma gli inglesi paiono scontenti di averlo fatto a sentire il Governatore della Banca d’Inghilterra. Con la liretta svalutata il paese non ce la farebbe… Ci ricordiamo com’era negli anni Cinquanta.

COMMENTI

Pubblichiamo quel che abbiamo ricevuto. Alcuni commenti li condividiamo perché equilibrati, altri meno ed altri ancora li consideriamo profondamente errati perché scritti da incoscienti che separano la pars destruens dalla pars construens.

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Adesso che l’elettorato italiano ha sfasciato tutto perché Renzi era antipatico, salvando così lacostituzionepiubelladelmondo, possiamo finalmente affidarci a Salvini, Grillo, D'Alema, per condurci allegramente verso il baratro. Perché il baratro è dietro l'angolo, ma qui si fa sempre festa, come durante la peste a Milano.
Francesco Barberis


Certo che se la gente pensa che il nuovo sia D’Alema, non c’è da aspettarsi niente di buono!  Ed ora avanti con comici professionisti, dilettanti allo sbaraglio e anziani plurindagati. Le risate sono assicurate! 
Gigliola Leoncini


Il popolo italiano ancora sovrano ha deciso facendo vincere oltre ogni previsione il NO. Verranno analizzati i motivi del perché di una vittoria inconfutabile, così come di una sconfitta imprevista da chi aveva giocato tutte  le carte possibili e immaginabili per far approvare una legge ibrida e poco comprensibile per la maggior parte degli italiani. Parlare in senso dispregiativo di populismo non lo capisco, forse ignoro certo politichese, cmq se deriva, ha origine da "popolo", occorre rispettarlo, come occorre rispettare la maggioranza dei cittadini che hanno scelto democraticamente. Adesso si paventa una crisi economica notevole, contraccolpi negativi nella UE come se tutti i mali dipendessero dal No votato a grande maggioranza. Ma, da ingenua cittadina, mi chiedo: avevamo un debito pubblico stratosferico già prima del voto, le banche italiane in difficoltà sotto assedio da incredibili speculazioni, molte attività commerciali in gravi difficoltà, aziende un tempo fiore all'occhiello dell'Italia vendute o svendute a stranieri o traferite all'estero. Il ceto medio praticamente dissolto o in gravi difficoltà, troppe ingiustizie sociali hanno creato un divario insopportabile, inaccettabile. L'avvento dell'euro con un cambio troppo oneroso e penalizzante, é stato deleterio facilmente prevedibile. La maggior parte delle famiglie, a parte quelle dei nuovi ricchi e snob, riesce ad arrivare a malapena a fine mese. La scheda elettorale che parlava di ritoccare la Costituzione per il bene del Paese e conseguire dei risparmi, non ha convinto.e non ha funzionato. Non si parlava certo di ridurre davvero gli sprechi, di eliminare o quanto meno diminuire stipendi e pensioni d'oro, gli ingiusti e detestati vitalizi, ecc. Non è stata tanto la legge elettorale da bocciare, legge di cui la maggior parte delle persone non ne ha capito il meccanismo, ma é emerso lo scontento generale della gente per le troppe ingiustizie subite, per l'arroganza e lo strapotere da raggiungere ad ogni costo dimostrato da alcuni personaggi della scena politica, sono queste grosso modo le motivazioni che fatto cadere la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso e la maggior parte del popolo ha detto NO chiaramente a tali politici, recandosi in massa ad esprimere il proprio dissenso., tantissimi cittadini in un'altissima percentuale, come non avveniva da troppo tempo. Infatti i cittadini disamorati da certa politica si sono ribellati ed hanno deciso di far sentire la propria voce sempre più indebolita.
Aldo Campitelli


Questo referendum ha spaccato l'Italia. Renzi è il Responsabile di questa spaccatura e se ne è assunto la responsabilità. Ora si tratta di tornare a riunificare un Paese su una Costituzione che, come diceva un tempo Benigni, è la più bella del mondo. 
Marco Portesi


Quel che abbiamo davanti ora con la vittoria del NO mette i brividi. All’orizzonte, una legge di bilancio da chiudere, la crisi del Monte dei Paschi che potrebbe riaprirsi, la flebile tenuta dei conti pubblici che potrebbe precipitare sotto i colpi di una nuova tempesta dello spread, la Trojka o come si chiama adesso. Il tutto, senza maggioranze, senza legge elettorale, senza una classe dirigente pronta a prendere il posto di Renzi dei suoi. Parafrasando Obama, il peggio deve ancora venire. 

Roberto D’Ambrosio


La sconfitta di Renzi è la confitta di una sinistra che ha anteposto i diritti civili a quelli sociali, che ha fatto leggi sul terzo settore, sul dopo di noi, sulle dimissioni in bianco, sulle unioni civili, sull’omicidio stradale, ma non ha risolto i grandi problemi della maggioranza dei cittadini, che sono sicurezza sociale, posti di lavoro, tenuta economica, immigrazione.
Claudio Bellini


Ha vinto il No di pancia (grillo, salvini), di calcolo ( rottamati del Pd, Berlusconi), di cuore (giovani e anziani di un Sud alla deriva)...ora che succederà? Berlusconi ringrazia: può tornare a fare il leader, c`è qualcuno (Renzi) più odiato di lui, Grillo gongola (le scie chimiche della vittoria attraversano il cielo del Bel Paese) e Salvini vorrà e potrà ergere muri dovunque...povero Mattarella, il suo compito non sarà facile, in un paese così dilaniato invece di un nuovo governo di transizione, non sarebbe meglio una nuova Costituente? Un buon antidoto al caos...forse!

Massimo Rosso


Hanno vinto i no. Mezz'ora dopo il Governo di Matteo Renzi si è dimesso dando una lezione di eleganza e civiltà istituzionale.. Ora tutti coloro che l'hanno insultato, vilipeso, aggredito inizieranno a combattersi tra loro determinando un periodo di incertezza e confusione che pagheremo tutti caramente. L'Italia resterà nella palude della vecchia politica e nell'incompetente arroganza della nuova. Il Capo dello Stato chiederà ancora una volta al Partito Democratico un sacrificio e una responsabilità, che Grillo, Berlusconi, D'Alema, Salvini, Meloni non sono in grado di dare. La sinistra? Ha fatto quello che ha sempre fatto, la levatrice della destra più becera.Hanno vinto i no. Mezz'ora dopo il Governo di Matteo Renzi si è dimesso dando una lezione di eleganza e civiltà istituzionale.. Ora tutti coloro che l'hanno insultato, vilipeso, aggredito inizieranno a combattersi tra loro determinando un periodo di incertezza e confusione che pagheremo tutti caramente. L'Italia resterà nella palude della vecchia politica e nell'incompetente arroganza della nuova. Il Capo dello Stato chiederà ancora una volta al Partito Democratico un sacrificio e una responsabilità, che Grillo, Berlusconi, D'Alema, Salvini, Meloni non sono in grado di dare. La sinistra? Ha fatto quello che ha sempre fatto, la levatrice della destra più becera.

Enzo Mare


martedì 29 novembre 2016

PER AMORE DI UN PAESE DI GENTE DI PARTE

Carlo Biancheri


I nostri fedeli venticinque lettori, per richiamarci all’amato Manzoni, non ce ne vorranno se li tediamo con qualche riflessione su quel che ci aspetta dopo il voto referendario.
La premessa è che il giovanotto di Rignano si sia imbarcato in una proposta con svariati strafalcioni, i cui  contenuti sembrano, in parte, riecheggiare temi dell’eterno Cavaliere che  aveva riproposto il programma di Propaganda 2, specie sull’ampliamento dei poteri dell’Esecutivo - anzi, l’anfitrione delle cene eleganti voleva la Repubblica presidenziale… -; Renzi ha probabilmente seguito i consigli di amici come Verdini o di certi suoi coetanei privi di quel che si chiama capacità critica e autocritica…
Eppure, l’abbiamo già detto, nel quadro delle libertà dei movimenti di capitale in cui viviamo, la riforma è percepita mondialmente come il solo tentativo del paese di girar pagina per diventare credibile;  un paese fermo e ripiegato su sé stesso  non attira investimenti. Ci si occupa invece, come i grillini a Roma, per distogliere l’attenzione dai loro scandali, di difendere la democrazia in Italia, mettendo in prima fila la Raggi che, viceversa, in certi quartieri di Roma, come a Ponte Milvio…, è meglio non circoli… .
Risibili, in quanto comiche, sono le affermazioni dell’ex attore Grillo  il quale sostiene che sul mercato di capitali non ci saranno conseguenze in caso di vittoria del no: se si  intende del resto come di economia finanziaria, stiamo a posto. Ma anche il paludatissimo professor Monti ne segue le orme: business as usual, dopo la vittoria del no al Referendum, anzi il Renzi deve restare al Governo: lo dice lui che conosce come stanno  le cose, fà parte del gruppo di Bildenberg… e, poi, ci ricordiamo bene dei suoi successi come Presidente del Consiglio o come Commissario europeo al mercato interno, amico degli inglesi. Non dissimili le giaculatorie  degli orfani della sinistra dura e pura che oggi celebrano Fidel Castro, dimenticando che Cuba  è tuttora un regime che vuol praticare il marxismo-leninismo, regime che loro hanno studiato sui libri ma che non hanno mai vissuto sulla loro pelle. La giovane, già fascista, Meloni che si esprime pacatamente, come il suo sodale Salvini, partecipante ai quiz televisivi nel periodo di formazione giovanile e capace di esprimere messaggi profondi, analoghi a  quelli del sindaco leghista di Padova, testé buttato fuori, che  tra le molte ordinanze ha deciso il sequestro delle elemosine date ai barboni… cavalcano l’allegra macchina da guerra.
Tutti tranquilli, tutti esperti di economia e di mercati finanziari che hanno non poco rilievo nella nostra vita quotidiana, piaccia o meno, tutti uniti  a voler dare una botta al governo così poi si va ad elezioni.
E bravi.
Ripetiamo quel che è successo a Roma? Quando si va dal medico si sta bene attenti che sia capace ma quando si vota no: persino uno dell’establishment come Romiti ha confessato candidamente di aver votato i grillini, salvo pentirsene dopo… Intanto buttiamo giù, poi si vedrà. Non pretendiamo che questi conoscano la Storia e sappiano quel che è successo dopo la rivoluzione francese o dopo quella di Ottobre: troppa grazia, basta ascoltarli… ma con i loro affari, a casa loro per intendersi, seguono lo stesso principio o sono più prudenti?
Secondo Brunetta, altro economista di vaglia, Renzi/Superman con le sue dichiarazioni ha fatto salire lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi: per chi conosce queste cose  e, soprattutto, i volumi giornalieri delle transazioni ed i soggetti che operano sui mercati, si tratta di una stupidaggine che farà bene a raccontare a Cannaregio e non a Montecitorio.
I mercati vogliono stabilità e l’attuale Governo non ci soddisfa ma l’alternativa è molto peggio anche perché non c’è una classe politica all’altezza della situazione né una maggioranza in grado di sostituirlo. Se il prevalere del no portasse ad una speculazione al ribasso sui nostri titoli azionari, più che altro su quelli bancari, giacché le banche (e gli investitori cd istituzionali) hanno in portafoglio titoli del debito pubblico, e non sui titoli di Stato che godono ancora della protezione della BCE, si potrebbe rendere difficile il salvataggio di MPS e di altre banche, come ha ricordato Draghi,  e questo potrebbe generare anche un rischio sistemico su tutto il comparto, in altre parole, la bravata la pagheremo tutti.
Inoltre, una crisi con nuovi soggetti alla guida dell’economia potrebbe bloccare la ripresa modesta ma costante in atto nel paese, creando incertezza: chi conosce le cose sa che ci vogliono anni per dare una immagine diversa e positiva del paese.
L’amato Manzoni, nel descrivere i tumulti di Milano causati dalla carestia – ma per il popolo la causa era la speculazione dei fornai…- dice che ci sono sempre due anime in queste circostanze: una composta di gente come il vecchio malvissuto («una canizie vituperosa») che grida «ammazza, ammazza» e un’altra che cerca di metter pace.
Lo scenario è lo stesso, salvo che adesso ci sono asini che si impancano a maestri.
Speriamo in bene.


giovedì 10 novembre 2016

TRUMP

In America ha vinto Trump, contro tutte le previsioni e contro tutte le lobbies politico-finanziarie del mondo. In Italia abbiamo vissuto la campagna elettorale americana giorno dopo giorno, con i mass media schierati massicciamente a favore di Hillary Clinton. Ora assistiamo a delle piroette incredibili perché l'elezione di Trump, simile alla vittoria della Brexit o a quella di Virginia Raggi a Roma, dimostra l'imprevedibile voglia di vero cambiamento da parte dei Cittadini del mondo, stufi di dover obbedire ai Poteri forti che dominano la terra. 
Sovente i mass media non ce la contano giusta, e spesso parteggiano (perché "foraggiati") per chi governa la Finanza mondiale. Panico in Italia e in Francia tra Renzi e Holland, a dimostrazione (anche) che la sinistra di governo, quando continua a fare gli interessi delle Banche e del Denaro, rischia di perdere i contatti con i Cittadini. Donald e Hillary erano i peggiori candidati possibili dell'America di questi ultimi 60 anni, ma la vittoria di Trump dovrebbe essere comunque un monito per il futuro. Di fronte alle verità preconfezionate, la gente (alla fine) manda tutti a quel paese...

Marco Parigi



Carlo Biancheri


Ecco, la gente manda tutti a quel paese e si affida a Trump… Non c’è male! Mi ricorda quel marito che per dispiacere alla moglie…
Cosa ricaviamo da questo bel risultato dove un bancarottiere (due volte), showman tipo clown, ricco e desideroso di superare il padre (invece dopo tanti anni la sua fortuna resta quella iniziale…), sposato con cecoslovacche, slovene che somigliano a barbies che parlano un inglese stentato, si direbbe, con nessuna idea di politica economica – vuole fare grandi opere, diminuire le tasse ed il debito pubblico… come mago Merlino-. Essendo imprenditore di successo, dice lui…, farà grande di nuovo l’America: se viene qui glielo spieghiamo noi come è andata con un altro imprenditore che diceva la stessa cosa e che ha così ben operato, particolarmente nell’organizzazione di cene eleganti.
Il Grillo è tutto eccitato  (dove stanno gli ex sessantottini che gli hanno tenuto bordone e quelli di sinistra che lo hanno sostenuto e votato? E i professoroni coscienza morale del paese?) dal risultato, ma… per fare cosa?Non è dato saperlo: basta il vaffa. A giudicare dai risultati di Roma e financo quelli di Madamin a Torino… c’è da temere molto.
E’ stata una batosta ai poteri forti… E chi sono? La ben nota confraternita che guida le sorti del mondo da oltre duecento anni? Perché Trump non ne fà parte? E’ solo di un altro gruppo, diciamo così.
E’ un colpo alle banche… e qui cerchiamo di chiarire una volta per tutte. Le banche sono state nella gran parte, in Italia e non solo…, affidate a dirigenti affiliati, diciamo così, amici degli amici che ovviamente dovevano e debbono mantenere le relazioni, magari prestando senza merito del credito… Ma in sé le banche sono imprese come le altre che, per sopravvivere, debbono produrre utili, altrimenti diventano enti di beneficenza o i Monti di Pietà medievali. Anzi, con buona pace del papa, se falliscono possono generare crisi sistemiche e a soffrirne non sono solo i grandi azionisti ma anche i correntisti, i piccoli risparmiatori ed il fallimento di una banca può ingenerare il fallimento di un’altra che vanti crediti importanti verso la banca fallita… Con ciò non si deve garantire l’impunità, ci vogliono regole cogenti e controlli ma anche qui non bisogna farsi illusioni perché se il controllore verificasse ogni singola operazione, il che è impossibile, la banca la farebbe il controllore, come avvenuto in alcuni paesi dell’Europa orientale, subito dopo il change-over dai passati regimi socialisti.
Del resto negli stessi Stati Uniti i controlli della SEC non hanno impedito una serie di grandi scandali: da Arthur Anderson a Enron e a Worldcom,più grandi di Parmalat.
La classe media negli Stati Uniti dopo il 2008 è stata colpita duramente; le statistiche dicono che l’economia è risanata e che la disoccupazione è sotto il 5% (roba avveniristica per noi) ma a ben vedere i salari sono diminuiti, alcuni (pochi) si sono arricchiti ed il divario tra ricchi e poveri è aumentato. La scelta della Clinton come candidata senza attenzione per gli altri, ma autoreferenziale, ha scatenato la reazione, la rabbia che non si fà proposta, alternativa. E così arriva il tombeur de femmes che ora vuole la pacificazione ma se realizza il suo programma...
Noi siamo sostenitori di Tommaso d’Aquino che diceva: chi non sa governare se stesso non può neppure governare gli altri e ci domandiamo se non siamo in quella situazione descritta da Aristotele, più volte citata in questo blog, dove in un mondo di matti i savi sono considerati matti dagli altri.
Questo signore ha la valigia nucleare… mala tempora currunt.


domenica 23 ottobre 2016

NE SI NE NO


Perché qui tutto tace a proposito del referendum? Né SI né NO?
Umberto Minardini


Carlo Biancheri


Verrebbe da  risponderle che lei ha ragione, ma nella vita non ci sono vuoti e tocca giudicare e decidere ad ogni istante per il male minore o il bene maggiore.
Ecco perché, sia detto per inciso, è completamente errato il detto tanto peggio tanto meglio o  separare la pars destruens dalla pars construens, come vorrebbe Hegel: non si costruisce sulle macerie, anzi si fanno i conti con l’odio altrui; l’alternativa ad un approccio di scelte prudenziali  è: si vis pacem para bellum  e  diventa una guerra permanente, come la storia romana insegna.
Abbiamo assistito alla risibile contestazione sul quesito, tipica  di chi si è svegliato a mezzogiorno: non era forse il titolo della legge votato in Parlamento? Tralasciamo i commenti: il TAR non si è pronunciato sul merito, come dire ci ha dato ragione…, o non ci daremo per vinti oppure siamo contenti che gli italiani abbiano capito che si tratta di una truffa; un dialogo alla Ionesco, come quello di chi chiede ad un altro: dove vai? Porto ceci…
La riforma del Senato è una scempiaggine che parte dall’assunto che in Italia esistano delle serie autonomie locali. Ammesso e non concesso  che alcune regioni siano meglio organizzate di altre, restano un fiasco, perché hanno soprattutto ingenerato il reclutamento di gente senz’arte né parte, quando non si tratta, come in certe regioni, di manutengoli della malavita. Ricordate la Regione Lombardia dove sedevano in Consiglio il Trota e la Sig.ra Minetti, l’estetista organizzatrice di cene eleganti? E i calzoncini verdi - con l’assoluzione ancora non sappiamo da chi siano stati pagati…-? Bene i rappresentanti di questi enti, insieme ai sindaci, dovrebbero pronunciarsi  su questioni quali la normativa comunitaria in discussione a Bruxelles; sicuramente, data la loro competenza, apporteranno un notevole valore aggiunto… Fortunatamente la normativa regionale, prevista in Costituzione, è stata attuata con molto ritardo, perché i fatti hanno dimostrato che si è rivelata, allo stato, un costo e ha generato tanti piccoli staterelli con libertà di spesa senza imporre i costi ai residenti nella regione: vedi, da ultimo, l’azzimato Zaia che vuol farsi pagare dallo Stato non so quale ennesima bretella dalle sue parti che sarà un’altra autostrada deserta come quella che da Rovigo va nei Colli Euganei… Basti, poi, citare le rappresentanze  delle regioni italiane in giro per il mondo…: se non lo sapeste c’è anche casa Sicilia a Sofia che è un po’ più grande dell’Ambasciata d’Italia!
Tuttavia, l’eliminazione della legislazione regionale concorrente con quella statale è un’ottima cosa perché il difetto italico, irriso all’estero, è quello di sovrapporre e non saper decidere e quando poi si decide lo si fa spesso con sventatezza dopo estenuanti discussioni definitorie. Del resto, forse questo è vizio antico: nel diritto romano ciò che conta è la definizione, l’applicazione della norma è un fatto secondario… L’esatto contrario di un approccio pragmatico come quello dei paesi di Common Law dove una legge  ha senso se c’è enforcement, cioè un’applicazione efficiente; per questo nei paesi anglosassoni, una volta approvata, la norma è sottoposta ad un periodo di rodaggio, per così dire…; se non va si modifica. Sarà centralismo il nostro? Ma dopo vent’anni e più di inefficienza? Tra i sostenitori del no ci sono tanti che dicono: bisogna pensarci bene, facciamo una bicamerale (non ce ne sono già state…?), la Costituzione è bella (non stiamo parlando della prima parte…), mandiamo a casa il Governo e poi… Sorge il dubbio amletico che tra certi padri nobili la vita consista nel pensare…: non fanno che pensare, parlare… Forse come Cartesio anche loro avranno il problema del ponte tra il loro Ego e la realtà esterna?
Un uomo solo al comando per il combinato disposto con la legge elettorale. E qui il giovinotto di Rignano sembra ciurlare nel manico…
L’impatto internazionale per un paese indebitato, disorganizzato come il nostro, con la vittoria del no sarebbe negativo. Non ci riferiamo al giudizio dell’agenzia di rating che non ha alcuna credibilità ma che pure continua a contare molto sui mercati finanziari che vogliono stabilità e che si muovono come mandrie di bufali senza cervello e pesano moltissimo sulla vita quotidiana di noi tutti: non si tratta, come pensano gli adepti della setta nostrana, di un piccolo gruppo che dirige l’orchestra ma certo l’opinione di certi pezzi da novanta conta il triplo degli altri… perché quando operano sul mercato succede come se un elefante mettesse la zampa nella vasca da bagno piena d’acqua…
Dove sono tutti quelli che dicevano che la Brexit non avrebbe avuto conseguenze? I grillini non erano gli alleati di Farage? La sterlina  quanto ha perso? E l’inflazione nel Regno Unito come va? Ci si prepara ad un esodo del settore finanziario da Londra che pesa sul PIL più del 13 %,come dicono alcuni giornalisti male informati, incluse le Clearing Houses, cioè dove stanno i soldi? E le banche americane resteranno a Londra senza passaporto europeo o andranno dai massoni di Amsterdam? E poi che significa rimanere nel mercato interno? Per farlo, a parte il rispetto delle altre libertà del Trattato che sono negoziabili, checché ne dica la Commissione, occorre che gli inglesi rispettino le norme ed i controlli europei e forniscano la cooperazione. Sono disposti a farlo? Un pasticcio. Non lo avevamo scritto?
Se vince il no ci troveremo in un altro pasticcio, purtroppo, perché lo spread salirebbe e la raccolta per pagare le scadenze del nostro debito  per il 50% è internazionale e gli investitori non ascoltano quel che si dice a Gallipoli… Ci vorrebbe un po’ di saggezza, prudenza, anche senza fidarsi di Renzi, ma temiamo che i votanti preferiscano i videogiochi e non riflettano  sulle conseguenze negative per noi nel respingere una brutta riforma.







giovedì 13 ottobre 2016

DOMANDA e RIPOSTA

Renzi ha detto che se vince il NO si torna indietro di 30 anni. Ma si rende conto di come si viveva meglio allora? Va beh, lui aveva solo 10 anni, ma la storia dovrebbe conoscerla...
Allora non esistevano i contratti cococo, a progetto, lo jobact, la partita iva, i voucher, si andava in pensione ad un’ età decorosa con una pensione soddisfacente, c'era l'articolo 18 e le tutele per il lavoratore, la benzina costava £1.258 tradotto in €0,65 al litro, c'erano tanti concorsi per i posti pubblici, non c'era il ticket nella sanità pubblica, a 25 anni ci si poteva permettere di metter su famiglia perché non c’era la disoccupazione giovanile di adesso. E chi ha rovinato tutto?

Andrea Finotti
Carlo Biancheri
Guardi noi non amiamo Renzi che consideriamo espressione della decadenza del paese.
Abbiamo sentito il dibattito in Parlamento oggi e ci è parso, però, che gli altri siano molto peggio.
Se vince il no non è vero affatto  che non accadrà nulla, come dicono mentendo degli insipienti. Viviamo in un contesto eccessivamente condizionato dagli eventi internazionali – a ben vedere forse è sempre stato così nella Storia…- e la vittoria del no verrà presa all’estero come il rifiuto di cambiare o meglio come la volontà di affidarsi a dei poveretti che non conoscono neppure l’abc della gestione della cosa pubblica e che  proferiscono in continuazione propositi da  squilibrati.
Il Grillo si è persino avventurato a contestare le cifre fornite da Padoan, forte della sua cultura economica da avanspettacolo:  lui sa come si deve governare…
All’estero il pregiudizio nei confronti del paese è ormai atavico: italiano è, salvo eccezione, sinonimo di chiacchierone, superficiale, orecchiante  da tener fuori dai consessi che contano perché inaffidabile. Al massimo è un buon albergatore…
Lei ricorda gli aspetti positivi di trent’anni fa ma omette di dire che il governo si cambiava annualmente fino a Craxi, la svalutazione della lira, prima dell’aggancio al marco, per cifre superiori al 20% avveniva periodicamente ed il Tesoro non riusciva a collocare il cospicuo debito pubblico nelle aste. Il tasso d’interesse era alto e anche con l’inflazione… Inoltre, la bolla immobiliare cominciava a crescere. Negli anni Settanta la situazione era quasi insurrezionale e nel periodo successivo seguirono gli scandali, il patto stato/ malavita organizzata, un partito comunista al governo ed all’opposizione al tempo stesso (il compromesso storico…), i sindacati che  contribuivano allegramente ad aumentare il macigno del debito pubblico che ci ritroviamo ora, il cui aumento serviva ad assicurare la pace sociale. L’Europa era residuale (diversamente da come la consideravano i centroeuropei che la gestivano); la normativa della UE non la rispettavamo: eravamo il paese col maggior numero di condanne per mancato recepimento della legislazione europea. Senza far parte di  confraternite laicissime… non si faceva carriera nel paese e poi la commistione del potere politico con i servizi segreti, il parastato…,gli attentati, più tardi, contro i magistrati, le bombe a  S. Giovanni in  Laterano, agli Uffizi, alla basilica paleocristiana attigua all’arco di Giano… Gli anni ’80 ci hanno poi regalato il governo del ben operare col cavaliere cantante per ben vent’anni, dopo il fattarello di Gelli…
È difficile comparare epoche storiche anche perché il contesto varia ed oggi noi ci confrontiamo con una crisi economica superiore a quella del 1929. Dopo la crisi della finanza determinata dagli anglosassoni che hanno voluto ed imposto un mercato mobiliare senza regole e senza controlli per decenni, in sede OCSE, FMI, Basel Committe, UE, G7, G20  abbiamo subito un liberismo darwiniano scriteriato in economia che ha portato ai demenziali accordi GATS e GATT -  approvati da quel Tremonti amico della Lega che ora li disconosce! – dove in pratica si privilegiava solo il minor costo: come faceva l’Italia a competere con paesi che garantivano un salario mensile di 150 dollari? Senza pensione e senza assistenza sanitaria? Tutto ciò è stato fatto sull’altare delle multinazionali, fregandosene del futuro e dell’equilibrio dei paesi. I politici pensavano: tanto io duro per dieci anni e après moi
Come vede non c’è da brindare né si può lodare il tempo che fu, quando in Confindustria comandava la FIAT e l’Amministrazione, sempre inefficiente…, prendeva ordini… C’era chi diceva che Gianni Agnelli dicesse sciocchezze in tre lingue e dai risultati… forse non aveva torto. Adesso noi ci troviamo in una fase di profondo cambiamento del sistema produttivo e del modo di vivere e la gente, gli investitori sono nell’incertezza sulla piega che si prenderà. In un tempo di cambiamento ci vorrebbero  degli umanisti al comando cioè gente veramente dedita a salvare ciò che è umano e invece si vedono tanti saccenti presuntuosi incapaci di sintesi, purtroppo… dei demagoghi.


martedì 4 ottobre 2016

EFEMERIDI SUI 5S

Finalmente qualcuno incomincia a capire e trova il coraggio di parlare! Speriamo che Pizzarotti abbia seguito e che il M5S si sgretoli da sé!
 
Walther Canepa

Carlo Biancheri

Sarebbe utile fare una riflessione sulla situazione complessiva delle forze politiche che ci governano e del loro rapporto con gli elettori.
Da lustri non c’è alcun rapporto tra governanti e governati, si assiste a votazioni in Parlamento ed in Assemblee elettive dove i votanti eseguono  ordini impartiti da chissà chi, mentre il dibattito, quando c’è, non è mai approfondito e non si delineano vere alternative sulle scelte di merito. Dei collegamenti col malaffare sono piene le cronache.
Si parla senza cognizione di causa dell’Unione Europea, ignorando, al di là degli insulti, che siamo vincolati da norme giuridiche che noi stessi abbiamo scelto e che ci siamo imposte: ci si potrebbe stare in modo diverso ma ci vogliono risorse, know-how, coraggio ed efficienza, in genere tutto quello che  manca ad un paese provinciale come il nostro.
Oltre ai terremoti, che si sono sempre verificati perché siamo in zona altamente sismica, abbiamo guerre vicine e, silenziosamente, continua il flusso migratorio epocale cui presto non riusciremo a far fronte. Ma è l’affabulazione - esse est percipi sostiene la cultura dominante, cioè la chiave è il valore che io attribuisco alla realtà anzi la realtà è per me - la fà da padrone: si parla e così si esorcizza il reale.
In questo quadro, si è inserito anni fa il movimento 5S con un misto di indignazione per l’esistente, di desiderio di cambiamento e di stretto comportamento da setta con capi occulti che gestivano gli attori in modo rigidissimo e senza dover rendere conto ad alcuno dell’operato. Un fai da te unito a presunzione, alla convinzione, cioè, che governare sia facile, all’invito ad aderire a molti opportunisti, spesso gente per tutte le stagioni, pronti a salire sul carro: fà impressione leggere le dichiarazioni di tecnici della Corte dei Conti che spiegano le ragioni che li avevano spinti ad aderire al governo di Roma… “per dare una mano”: ma con quei compagni di viaggio?
Nella difficoltà  l’impostura si manifesta e viene fuori che il garante non eletto ha un potere assoluto, incluso quello sprezzante, significativo del suo modo di essere, di squalificare l’avversario su un piano personale - Pizza(rotti), goditi  i tuoi quindici minuti di popolarità…-, metodo seguito da nazisti e leninisti (abbiamo già rinviato ai quaderni di Paideia al riguardo). Le regole non valgono per tutti ma si applicano a seconda delle convenienze. Verità e menzogna si alternano senza soluzione di continuità, soprattutto non c’è alcun interesse manifesto per il bene comune. La sindaca di Roma, dopo il recente crollo della palazzina a Ponte Milvio, è venuta ben tre volte in un giorno per la gioia dei fotografi, ma il Comune non ha fornito alcun supporto sostanziale alle persone colpite, come, per esempio, la decisione di abbattere l’immobile a spese del Comune stesso, di stanziare fondi per venire incontro alle esigenze dei sinistrati: è tutto nelle mani del magistrato, sembra sia stata la risposta…
Cosa se ne ricava?
Per fare politica occorre disporre di valori di riferimento; l’onestà è condizione necessaria ma non sufficiente e una qualche ideologia, senza la quale non si riesce ad interpretare il reale se non con un pragmatismo esasperato, è necessaria perché stabilisce una gerarchia nei valori. Di questo non c’è traccia nel cosiddetto movimento. Ricordo Pajetta del Pci che contraddetto dai fatti della rivoluzione di Praga sosteneva, fedele a sé stesso e con molta faccia tosta, che la “verità è rivoluzionaria”; adesso, invece, abbiamo il giovanottello, figlio di mamma, che ci dichiara che ha sbagliato, dimenticando forse che la politica è per definizione ciò che riesce e che chi sbaglia cambia mestiere.
L’importanza che ha assunto il Movimento va anche attribuita a una sinistra saccente e a molti media come “Il fatto quotidiano”, “La 7”, ecc., che vedevano un’alternativa radicaleggiante, sanculotta, al sistema politico attuale. Nei loro salotti potevano continuare, col loro sogno impotente, ad impartire lezioni di dover essere, trascurando del tutto che uno dei fondatori del gruppo era un adepto del pianeta Gaia e che, per realizzarlo, ha imposto metodi oscuri, di setta, ed il metodo non è irrilevante nel realizzare il fine…: lo pre-giudica. Soprattutto, ha influito il vizio manicheo di taluni  e cioè tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra e la personalizzazione della politica: non si difende più un disegno, una scelta ma la persona. Tuttavia, il diavolo fà le pentole ma non i coperchi e ci pare che stiamo assistendo alla pentola che bollendo senza coperchio crea disastri…


sabato 24 settembre 2016

DEUTSCHLAND, DEUTSCHLAND UBER ALLES...

Carlo Biancheri


"Germania, Germania sopra tutti" recita l'inno nazionale tedesco e dopo Guglielmo II e  Hitler suona in modo sinistro…; non è irrilevante ricordare che nella Germania comunista l’'esercito continuava imperterrito ad eseguire il passo dell'oca …e  anche nell’'URSS.
Il nostro giovanotto di Pontassieve scopre, come del resto la 'capretta sacrificale’ di Roma, così battezzata da  Statera  (non Madamin, a Torino, dove, a suo dire (…), tutto va benissimo, Madama la Marchesa…), quanto sia difficile la politica, in primis quella internazionale.
Così l’Italia  è in B - o meglio tra la A e la B… - per l'’ennesima volta. Quando si fà sul serio e  non ci sono  diversivi, come la gita turistica a Ventotene, il Presidente del Consiglio italiano è bene che non venga a far confusione negli incontri franco-tedeschi.
E’ sempre stato così  da quando i politici italiani non si sono più interessati  al paese ma solo agli interessi personali, in pratica da Berlusconi in poi, salvo la parentesi prodiana.
Ministri dell'economia e delle finanze debolissimi, tutta la schiera della riserva della Banca d’Italia, Ciampi incluso che ha aumentato considerevolmente il debito pubblico ed ha costruito una moneta unica zoppa con l'idea che l’inténdance suivra…, non hanno messo mano a quel che serviva al paese: un po’ di serietà.
Invece, si è costruito un regionalismo con libertà di spesa e con duplicazioni pesantissime in settori legislativi riservati in ambito nazionale, addirittura le regioni avevano (e hanno...) le loro sedi di Rappresentanza a Bruxelles dove facevano perder tempo ai funzionari della Commissione Europea, contattati da rappresentanti, per lo più incompetenti, su questioni che non erano affatto attinenti alla regione: persino in ambito nazionale, il coordinamento sulle politiche comunitarie tra Governo e regioni, previsto da una legge insipiente, nel settore finanziario  non si è mai fatto. Né si è affrontata l'illegalità dilagante, ormai nel paese, e la corruzione dovuta a mancanza di controlli efficaci. C’è qualcuno che verifichi l’operato dei carabinieri, della guardia di finanza o della famosa polizia locale?
Poi, l'attor giovine, cui non manca l'autostima, si è fatto fregare alla grande prendendo, invece di un Commissario di peso, l’Alto Rappresentante, nella fattispecie l’algida Mogherini, lodata da Juncker in quanto svolge un compito da funzionaria e cioè esegue gli ordini. Una nomina sbagliata per il paese come quella di Boeri all'Inps...
All'estero sanno benissimo come va l’Italia perché vengono informati e siccome non siamo tutti fratelli… ne approfittano. Deutschland, Deutschland uber Alles.
La ragazza dell'Est, con stile da gatta morta – per piacere le televisioni di dilettanti la piantino di invitare i famosi germanisti, cioè esperti di letteratura…, che ci ammoniscono che la Merkel è la più favorevole all’Italia e che dopo sarebbe peggio…; può pure tornare un Hitler! -– ha fatto in modo con le sue faccine di circostanza che la Germania avesse un superavit nelle esportazioni per lustri, vietato dalla normativa comunitaria e che violasse impunemente il limite del deficit. Certo noi al 60% del debito/PIL ci arriveremo alla stagion dei fiori ma non è una ragione per cui prima Barroso ora questo, che è stato per decenni primo ministro di un Paese truffa, il Lussemburgo, Granducato da operetta di cinquecentomila abitanti, stranieri residenti inclusi, si comportino (o si sono comportati) come servi sciocchi quando invece la Commissione Europea è la guardiana dei Trattati!
La ragazza dell’Est ha fatto questo di gravissimo: ha svuotato il ruolo della Commissione a vantaggio del Consiglio Europeo dove lei comanda. Lo ha potuto fare perché la Francia, con un presidente inesistente, novello Monsieur Dupond, non svolge più il ruolo di cerniera tra Nord e Sud Europa e la Spagna con tutti i suoi ministri dell’Opus Dei ha tradito lo schieramento del Club Med, come  tante altre volte nella Storia.
L'ordine del giorno, in Europa, lo detta la Germania; fino ad ora noi abbiamo beneficiato dell'Euro, in contrasto con le idiozie che si sentono dire da politici e giornalisti sulla moneta unica, perché con un debito così alto saremmo a mal partito col mercato e la speculazione internazionale e forse saremmo stati costretti a consolidarlo con conseguenze imprevedibili (si è scritto molto sul ruolo benefico svolto dalla BCE al riguardo). Persino Tsipras lo ha capito e ha deciso di restare nell'Euro, contro il parere del suo folle Ministro delle Finanze, Varoufakis. Tuttavia, se si continua così, con
una Commissione serva dei forti, dove la voce dell’Italia è del tutto inascoltata, prima di pensare ad alternative radicali –- l’uscita della moneta unica indebolirebbe il mercato interno ed i vantaggi che questo comporta per noi… -  bisognerebbe  finirla di protestare e fare la guerra nelle  decisioni, conoscendo bene gli argomenti e formulando proposte alternative credibili che possano interessare altri paesi e cercando alleanze in quegli Stati membri che non possono, non foss'altro che per ragioni storiche, subire alla lunga il dominio tedesco. Una politica che abbiamo spesso lasciato agli ambasciatori locali ma che non abbiamo mai praticato seriamente a Bruxelles e che, invece, ci avrebbe aiutato a fare massa d'urto in Consiglio. Come nella vecchia DC, in sede internazionale, i messaggi non sono mai diretti perché se si va alla conta gli interlocutori sanno benissimo di quanti voti disponiamo. E’ un cammino lungo, ci vuole resistenza ma non ci sono alternative credibili, tranne i sogni dei sanculotti a Palermo che si ispirano al pianeta Gaia dove si realizzerà il regno dell'onestà (tagliando qualche testa, si intende!).