domenica 6 settembre 2015

LA FOIRE AUX CANCRES

  Carlo Biancheri


 "Al Cara di Mineo non ci sono richiedenti asilo perché nessuno viene dalla Siria e tutti gli altri vengono da paesi dell’Africa dove non ci sono guerre".
   Così il Maroni, già votato dalla decadenza lombarda a Governatore: delle due l’una, o è un attore consumato o è tragicamente disinformato e quindi politicamente inadeguato. Ignora forse la situazione in Eritrea? E in Mali dove i francesi han dovuto combattere con le loro truppe? La Nigeria nord orientale è tranquilla? La Somalia è il bengodi? E il Sud Sudan un’oasi di pace? Il Ciad, tutto ok? In Egitto, in Tunisia c’è andato? E i rifugiati secondo le convenzioni internazionali, sottoscritte anche dal governo del "ben operare" di cui lui ha fatto parte, debbono essere i soli siriani? Gli Afgani, no? Gli iracheni, neppure?
   Quando lui era ministro (si fà per dire, disse una volta Scalfari…) non c’erano problemi con l’emigrazione. Che paragone denso di significato! E il contesto…? Le stesse guerre? L’Isi?
   Questo signore  ci vuol far credere che il ‘peccatore’ che di cattolico non ha neppure l’infarinatura, cioè il Salvini, sia un leader! "La Merkel è stata furba a prendersi i siriani che sono tutti dottori, avvocati, esperti di tecnologia e a noi ha lasciato il resto…", dice il Salvini…:  sulle qualifiche della popolazione siriana che emigra occorre un approfondimento  a giudicare dalle immagini in tv… ma il resto, nella sua testa, cos’è? Feccia?
   Il Maroni è quel personaggio che sostiene che la Lombardia deve trasformarsi in regione a statuto speciale come  la Val d’Aosta, come la Sicilia, per intendersi… "così può tenersi i soldi che paga in più allo Stato rispetto a quello che riceve…"  Uhm…nel calcoletto il Governatore con gli occhiali rossi ha tenuto conto di quel che lo Stato ha investito per le infrastrutture, negli anni, nella sua regione, oppure no? Malpensa, tutta la miriade di aeroporti inutili e dannosi della Lombardia, voluti in primis dalla Lega…? Le autostrade inutilizzate? Questo non conta o non si calcola nel dare e nell’avere?
   E questa gente dovrebbe fare l’opposizione?
Insieme al Grillo che reputa che l’ungherese Orban, pluricondannato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, abbia ragione sull’immigrazione, rispetti le norme comunitarie, la Convenzione di Dublino…
   L’attor giovine, così si chiamavano nelle compagnie di giro, è tutto soddisfatto che l’Italia sia rientrata nel ‘gruppone’ e pensa che si prepari per la maglia rosa o gialla… Attenzione, nel gruppone c’è pieno di gregari e fà male vedere che le proposte non vengano dalla Commissione (Juncker esiste ancora?) ma dalla coppia franco-tedesca, dove il marito, macilento peraltro, sembra quel Monsieur Dupond di Tintin, e segue a ruota… la moglie imponente. La coppia consulta di tanto in tanto l’altezzoso Cameron che ha già un piede fuori della UE ma impartisce consigli e lezioni e che l’attor giovine chiama l’"amico David"… (siamo certi che capisca quel che dice giacché ha studiato a Pontassieve non ad Oxford…?). Sui migranti? noi l’avevamo detto…
   Quel che preoccupa è che in questo paese ormai ciò che conta è l’effetto, non il contenuto di quel che i politici dicono, sostenuti, peraltro, dagli impareggiabili fabbricanti di notizie.
   I paesi dell’Est sono stati improvvidamente (anzi, troppo in fretta) accolti nella UE (con l’eccezione della Romania e della Bulgaria che erano sotto pressione americana per rimanere fuori…: l’Europa, all’epoca, era percepita come un competitor a livello mondiale…), dopo la caduta del muro, per impulso tedesco; la Germania  voleva spostare  ad Est l’equilibrio geopolitico nella regione, grazie anche alle intese con gli egolatri come Sarkozy o   i trafficanti come Aznar;  noi avevamo il Cavaliere che si disinteressava a tutto ciò, probabilmente perché troppo assorbito dagli affari di famiglia e dalle sue cene eleganti… Gli Stati membri dell’Est  hanno ottenuto un lungo periodo transitorio per adattarsi alla normativa europea ed hanno  utilizzato i fondi strutturali come un bancomat per modernizzarsi …s empre attenti  a non assumersi alcun impegno. Inoltre, quando emersero differenze di vedute con gli Stati Uniti, sotto la sciagurata presidenza dell’ex alcolizzato Bush, in  politica estera... seppero subito con chi schierarsi. La durezza degli ungheresi, degli slovacchi, dei cechi e dei polacchi sugli immigrati si può spiegare solo con l’eredità del sistema sovietico che ha creato macerie culturali ed umane, tuttora visibili per chi conosca queste popolazioni; l’istinto di sopravvivenza spesso porta all’insensibilità per le esigenze altrui e ad  una difesa ostinata di quel che si è conquistato, oltre al nazionalismo.
   Oggi ci rallegriamo del cambiamento germanico (alla buon’ora…), scopriamo  la doppiezza inglese e la callidità francese ma non si può adottare una terapia sugli effetti se non si curano le cause e qui forse, l’ Europa, nel suo insieme, non è  pronta a farlo anche se l’inazione comporterà un disordine permanente (venti anni per il Pentagono…) e a nulla varranno i cannoni, i militari; gli innocenti continueranno a morire per responsabilità dei mascalzoni e degli ignavi.
   Certo ci saranno interventi, qualche bombardamento in più… ma fino a che non si deciderà di prendere di petto le cause delle guerre nel vicino Oriente e quelle della fame in Africa, in paesi governati da lestofanti in molti casi, fino a che non si interverrà con un ‘piano Marshall’ economico e culturale, non certo del tipo ‘Buy US’ come fa l’organizzazione US Aid…, si continuerà con l’emergenza. Viviamo davvero la globalizzazione e non si torna indietro.
   Il richiamo del papa alle parrocchie d’Europa all’accoglienza ai profughi provocherà una interessante verifica di quel che resta del nome cattolico (ma anche cristiano perché i protestanti non brillano!) oltre alle  mura delle Chiese.
Siamo nell’epoca delle ‘conseguenze’.