sabato 10 gennaio 2015

Risposta di Carlo Biancheri ai commenti al post COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA: IL PAPA SBAGLIA A DIALOGARE CON L'ISLAM

Io credo che il rispetto per le altrui idee sia buona norma, ma non possa prescindere da quel che si dice. Io non ho alcun rispetto per le idee di Hitler, di Mussolini, di  Lenin  o di chi teorizza la pedofilia, per fare qualche esempio… E’  una sciocchezza  che deriva dall'errata convinzione che la verità sia dialettica e che, quindi, qualsiasi affermazione debba esser messa sullo stesso piano di un’altra. E’ un po’ come la volontà della maggioranza che non è criterio assoluto di verità: in un mondo di matti, dice Aristotele, i savi sono considerati matti. Ci vuole dunque un quadro di diritti universali, una sorta di quadro giuridico, cui più volte abbiamo fatto riferimento in questo blog e che sono quelli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;   tutti i politici dovrebbero conoscerli e,  invece,  vengono contraddetti ad ogni piè sospinto… Purtroppo, va aggiunto, alcuni Stati membri dell’ONU, con larga parte di cittadini di religione musulmana, vorrebbero modificarli, in quanto non contribuirono, subito dopo la seconda guerra mondiale, ad elaborarli…, ma si può forse negare un’affermazione come ‘ogni uomo ha diritto alla vita’ o ‘ogni uomo nasce libero’?
Il Concilio ecumenico Vaticano II elaborò la nozione di dialogo interreligioso. Dialogo vuol dire ricerca insieme partendo da presupposti comuni, altrimenti non si dialoga, si vuole prevalere sull'altro. L’esito del dialogo non è predefinito, in quanto si tratta di un percorso. Ci sono dei valori che possono essere comuni, come il concetto di Dio trascendente, Dio misericordioso, la fraternità, la condivisione, la pietà per il povero. Su questo va fatto perno contro chi ha una visione integralista e cioè confonde religione  e cosa pubblica. La bassa cultura corrente di intellettuali, anche di prestigio, sostiene che il rifiuto dell’integralismo è una conquista illuminista e liberale. Senza nulla togliere a questi signori, i principi di laicità hanno la loro base nel Medio Evo che ha preparato il Rinascimento. Solo la propaganda protestante ottocentesca  lo ha dipinto come un’epoca buia; oggi nessuno  lo sostiene più, tranne i nostri provincialotti che arrivano sempre in ritardo… Non tutti vogliono dialogare: è vero. Per ragioni di lavoro ho viaggiato per molti anni in Paesi musulmani e  ricordo di aver sempre (o quasi) goduto di accoglienza ed amicizia, anche in periodi in cui iniziava l’avversione verso l’Occidente. Del resto, dopo la caduta del muro di Berlino, gli americani, che certo non sono dotati de l’ésprit de finesse, hanno rozzamente favorito un odio anti-occidentale, sparando, per così dire, nel mucchio e imponendo l’american way of life in contesti del tutto alieni. Ciò detto, da parte islamica vi è stata troppa tolleranza negli anni  nei confronti di chi voleva l’imposizione universale della legge islamica con la forza, o vendicare imprecisati torti con la violenza selvaggia sugli inermi. Non c’è gerarchia nell’Islam e ci sono diverse ‘confessioni’ e questo impedisce un’azione organizzata. Anzi, basta un principe qualunque, carico di soldi, per finanziare per decenni il terrorismo organizzato.
Si invoca chiarezza da parte del papa e certi cristiani si sentono disorientati, come il convertito Messori. Forse i neofiti si aspettavano la parusia in quattro e quattrotto…
Chi si lamenta, perché non legge le lettere di Paolo o gli Atti degli Apostoli? Si accorgerà  che nella Chiesa da subito vi sono state tensioni. Paolo dà dell’ipocrita a Pietro… per via del rapporto con i pagani. Che significa questo? Non si turbi il cuor vostro… Nella liturgia si legge in questi giorni la bellissima prima lettera di Giovanni che ricorda che Dio è amore e che chi dimora in Dio non ha timore. Basta essere perenni infanti, aspettando continue risposte dalla gerarchia, quasi fosse il papà. C’è anche la coscienza che va ‘informata’ nella comunità. Il sacerdote, se vive il suo carisma…, amministra i sacramenti  ed è solo un po’ più avanti, ma non è il dominus.
L’inizio della Regola di S. Benedetto è: "Ausculta fili praecepta magistri" e cioè:"apri il cuore".