lunedì 9 dicembre 2013

DOVE STA ANDANDO IL PAESE? Carlo Biancheri

Oggi certi personaggi del gruppo dei forconi, intervistati in punta di piedi dai giornalisti, il cui livello culturale è ormai catastrofico (nella maggior parte dei casi…), hanno dichiarato di voler sbattere tutti i politici a casa, di volersi prendere non si sa cosa, di essere molto arrabbiati (per esprimersi urbanamente…). Hanno bloccato strade e stazioni e ferito, come al solito, un carabiniere. Molti dei giovinastri che erano con loro e che sfogavano la loro rabbia in modo sedizioso, avevano il volto coperto durante la manifestazione: anche questo è un reato che lo Stato non riesce a reprimere. Si parte da disagi reali per poi imporre il proprio volere: una versione aggiornata della legge della giungla. Renzi ha vinto e con gran seguito su un apparato che ricorda le cerimonie dell’Arcadia e le liturgie della disciplina di partito imposte da Lenin (quante devastazioni e quante tragedie sono state provocate dal delirio e dall’obbedienza alla volontà di uno solo o di un piccolo gruppo di dirigenti…). Cuperlo si esprime bene, in modo ordinato, ma che tipo di formazione ha avuto uno che durante un’intervista televisiva per strada dice ai cameramen: ’spostiamoci perché c’è ‘un lavoratore’ che deve passare’… Ma forse lui non ha mai lavorato? Non pensa che lavoriamo tutti o lo abbiamo fatto? No, la parola “lavoratore” ha evidentemente un significato ‘liturgico’, evocativo di una marcia eroica della classe oppressa…, come nel quadro di Pellizza da Volpedo. I suoi compagni e lui stesso non hanno ancora compreso che vi è stata una proletarizzazione progressiva e trasversale nella società e che non esiste più l’aristocrazia della classe operaia che guida? Esistono, invece, dei funzionari, come la Camusso, che esercitano una funzione…: sono scelti perché, nel loro processo di cooptazione, sono ritenuti affidabili e più capaci degli altri…, ma sono lontanissimi dalla gente, dal quotidiano… Eppure Renzi, che talora dice cose non prive di senso, sembra ritenere l’esser giovani un valore in sé. Nel Manifesto del Futurismo si legge: ’...quando avremo quarant’anni, altri giovani più giovani e più validi di noi ci gettino pure nel cestino, come manoscritti inutili’… Viene in mente anche: ’Giovinezza, giovinezza, /primavera di bellezza, /nel Fascismo è la salvezza / della nostra libertà’… Perché, poi? Forse la qualità è connessa all’età piuttosto che al contenuto di quel che ciascuno dice? Certo il politico ha a che fare con le folle che sono come animali selvatici e svolge un po’ il ruolo dell’addomesticatore di orsi bruni dei circhi d’altri tempi…, senza scomodare le teorie di McLuhan, ma - lo abbiamo già detto - quando morì J.F. Kennedy, “Le Monde”, che allora era un quotidiano di formazione, non d’informazione… scrisse che un grande politico è colui che prende atto della realtà e tuttavia riesce a modificarla… La prima condizione è la competenza e la capacità, ma anche l’umiltà, che consiste nel saper distinguere tra quel che si vuol fare e quello che si può fare. L’informazione dei mass media è un problema serissimo. La maggior parte dei giornalisti sembra esser parte di una gioiosa macchina da guerra, oppure assume un atteggiamento agnostico per cui ciò che conta è dare la notizia che colpisce, qualsiasi notizia senza saperla analizzare. Sempre oggi abbiamo sentito un dibattito a RaiNews dove il Giacalone di “Libero” ripeteva con voce stentorea, per ben due volte, questa frase: “non conosco nessuna Banca Centrale al mondo che sia una public company", cioè che abbia un azionariato diffuso, come prevede il decreto legge in discussione per la conversione in Parlamento. Ermete Realacci, gran sostenitore di Renzi, dichiara subito dopo che ci vuole vedere chiaro in questa storia, in modo minaccioso…, e il giornalista di rincalzo che fa vedere di conoscere bene l’argomento: “non si tratta di disegno di legge ma di decreto legge…” che tradotto per i mortali significa: “si sbrighi a intervenire”. Si dà il caso che andando su Google l’esperto Giacalone che supponiamo abbia un’infarinatura di inglese… troverà che sono quotate in borsa la Banca Centrale del Belgio, del Giappone, della Grecia e del Sud Africa. Credo che ci stia pensando anche la National Bank in Australia e che lo sia anche la Banca Centrale dell’India. La Banca d’Italia, come noto, è una Spa, ed il capitale è detenuto per lo più dalle Banche la cui partecipazione è stata testé rivalutata. Il problema non è affatto se va sul mercato o meno, quando il capitale è diffuso, ma qual è lo Statuto, quali i limiti stabiliti per legge al possesso azionario (per esempio 5%) diretto od indiretto… Pensate che il moderatore sia intervenuto per smentire una sciocchezza? Manco per idea e nessuno lo saprà alla Rai e probabilmente, con l’eccezione di pochi, in Parlamento. Morale: si può dire qualsiasi cosa basta dirlo con convinzione, che sia vero o meno non importa. Ciò che conta è convincere…, guardate il Cavaliere…