domenica 20 novembre 2011

Menzogneri, arroganti, incompetenti

Carlo Biancheri

I commenti alla caduta del Conducator, della sua parte politica e dei soci richiedono qualche riflessione.
Abbiamo passato tanti anni durante i quali i rappresentanti politici di maggioranza invece di affrontare ed approfondire  i problemi - missione impossibile per  signorine da avanspettacolo, portaborse, lenoni, burocrati piduisti e quant'altro... per lo più digiuni di qualsiasi competenza tecnica –, di educare alla riflessione e alla criticità, si adagiavano sul sentire comune, caratterizzato, lo abbiamo detto tante volte nel blog, da egoismo, furbizia, fuga dal reale e, soprattutto, da una rottura tra le parole e le cose: si parla per creare il reale, secondo i propri desideri, un reale virtuale, se poi corrisponde o meno alla realtà non rileva... Da qui i giudizi di valore nel dibattito politico, non supportati da fatti: “lei è un comunista, lei è un mascalzone e si vergogni...” oppure: “ma anche voi... (il famoso mal comune mezzo gaudio, diversamente tradotto in spagnolo...).
Se questo è il metodo, per seguire Cartesio, sotto questo cappello ci può stare qualsiasi cosa e la menzogna la fa da padrone. Nel '68 la casa editrice Paideia, nel turbine delle assemblee studentesche e delle occupazioni, le prime fino ad allora..., delle Università, pubblicò dei quaderni contenenti la descrizione dei metodi seguiti dai nazisti nei dibattiti pubblici per conquistare il potere: interruzione dell'avversario politico mentre parla, interventi  conformi e convergenti su un unico tema, squalifica di chi si oppone sul piano personale e infine, in caso di difficoltà nel corso del dibattito, buttarla 'in caciara', come si dice a Roma, cioè confondere le idee o rovesciare il tavolo...
Mi domando se il giornalista Ferrara, persuaso di esser colto, che parla con rara arroganza in televisione con un cane sulla pancia, non piccola peraltro, si sia ispirato a questi metodi.
Vediamoli un po’ questi argomenti (diciamo così...).
Prima della caduta, il giovine incauto segretario Alfano comincia col proclamare alle folle che il governo del fare, del bene operare, delle riforme (quali...?), quello che ha mantenuto la stabilità finanziaria, tra i migliori in Europa per la tenuta  dei conti pubblici non si farà dettar la linea dai mercati e men che meno dalla Goldman Sachs, alludendo al fatto che questa società d'investimento mobiliare ('Investment firm') faccia parte di una congiura mirante alla caduta di Tartarino.
E ancora altri: il governo dettato dai mercati sarebbe un colpo di Stato perché l'unto, l'eletto dal voto popolare non si può rovesciare senza tornare a votare. Il padre costituente Mortati aveva introdotto il concetto di Costituzione 'materiale', usato, ahimè, dai piduisti di gelliana memoria per stravolgere l'esistente. Va detto, peraltro, che in una democrazia parlamentare come la nostra, salvo cambiamenti..., si eleggono rappresentanti che sono giuridicamente liberi di esprimersi come meglio credono, anche di cambiar casacca: sarà moralmente riprovevole ma nessuna norma lo vieta. D'altra parte alcuni dei transfughi dell'attuale maggioranza si sono sinceramente stancati di un 'Conducator' tutto dedito ai suoi affari, alle cenette eleganti, all'acquisto di truppe e del tutto disinteressato alle sorti del paese giacché sosteneva, fino a pochi giorni fa, che le pizzerie erano piene e che non si trovavano posti in aereo: non hanno pane? Diamo loro delle brioches..., si parva licet... La crisi non c'è...
Ma i mercati finanziari hanno osato non credergli... E qui comincia il rebus.Gli avvocati, gli storici, i letterati, i giornalisti, dei mercati finanziari poco ne capiscono; si ricordano al massimo, alcuni..., che il nonno comprava le azioni Montecatini per la pensione, figurarsi comprendere il funzionamento del mercato finanziario internazionale! Non hanno la più pallida idea dei volumi trattati ogni giorno sui mercati né degli strumenti finanziari (avete notato che molti politici scambiano i milioni coi miliardi di Euro?) e quindi ignorano che vi è una impossibilità materiale a manipolare un mercato del debito pubblico delle dimensioni di quello italiano da parte di un singolo intermediario con l'intento nascosto di far cadere  il comandante in capo. Sostenere il contrario tradisce una psicologia di uno che si crede di esser re  a... Zagarolo o, come nelle bellissime vignette di Novello, uno che  impartisce lezioni sul tram del tipo: Se io fossi il Presidente del Consiglio...Infatti, l'interpretazione dei movimenti dello spread tra i titoli pubblici italiani e quelli tedeschi in televisione rasentava il teatro dell'assurdo .L'ineffabile Gasparri, ve lo ricordate a dire vedete che Monti non risolveva nulla perché lo spread non scendeva? Trascurando, l'incauto, l'andamento di altri fattori rilevanti come l'andamento dello spread di titoli di altri grandi paesi... La sobrietà e la modestia non sono propriamente tra le spiccate qualità di questi signori.
I mercati, ahimè..., dettano legge perché viviamo in un sistema capitalistico. D'altronde c'è forse nostalgia nel Pdl o tra quei personaggi della Lega  di un sistema ad economia pubblica?
Quelli delle famose vallate verdi con abitanti celti (...) sono mai stati per ragioni diverse da un certo 'turismo', diciamo così..., nei Paesi dell'Est a verificare le macerie umane lasciate  dai passati regimi?
I mercati finanziari, in modo accentuato in epoca di globalizzazione, funzionano sulla base di aspettative, di fiducia. E che fiducia volete che ispiri un parlamento che vota a maggioranza che il Presidente del Consiglio era intervenuto con la questura di Milano  per Ruby Rubacuori, convinto che si trattasse della nipote del Presidente egiziano? E quando uno dei parlamentari di punta è il dottor Scilipoti che parla di sé in terza persona...? Nani e ballerine. Se foste stranieri investireste in un paese di questo tipo? Non che negli Stati Uniti certi membri del Congresso siano migliori di Scilipoti ma esistono regole e contrappesi che impediscono la deriva: si è visto col Watergate e con Clinton.
Allora non c'è rimedio? Siamo in balia dei grandi intermediari che decidono la caduta dei governi  e che, tuttavia, funzionano da principio di realtà contro i deliri di onnipotenza, così correnti ai tempi del Conducator: sono bello/a, sono bravo/a e ho perciò il 'diritto' di esser riconosciuto da voi; in pratica, un narcisismo da strapazzo, il meccanismo del Grande Fratello. Il rimedio ci sarebbe ma il problema è che il governo di Tartarino nulla ha fatto per porvi mano: sono le regole di funzionamento dei mercati.
Il commercialista/filosofo Tremonti, che ha retto  il Ministero dell'Economia e delle Finanze così a lungo e che ha scritto libri sulla globalizzazione, nulla ha fatto in Europa per opporsi alla liberalizzazione mal costruita nel settore dei servizi di investimento, né si è minimamente preoccupato della liberalizzazione in sede mondiale, il GATS. Anzi, andava spesso da Ministro a Londra, il maggiore mercato off-shore del mondo - perché non c'è alcun controllo esercitato dalle Autorità di vigilanza, come dimostrato dal fallimento del sistema bancario inglese - a decantare la bontà delle transazioni transfrontaliere, senza sufficiente armonizzazione delle norme ed omogeneità dei controlli, aggiungiamo noi...nonché dei nuovi prodotti finanziari: l'innovazione finanziaria! Potremmo fornire il dettaglio di molti interventi sbagliati di questo signore che han contribuito a far sì che l'offerta di servizi anche nel 'mercato interno' non fosse controllata da nessuno: un quadro perfetto per favorire la crisi che c'è stata.
Il Governo Monti non sarà esente da limiti ma ha  il grandissimo merito di far sloggiare un potere corrotto, tentacolare, con improvvisatori che seguivano i diktat di incapaci come i leghisti che tanto male han fatto a noi tutti, nel silenzio complice dei vescovi, sordi ai proclami egoisti, razzisti e fondati sul populismo e non sul bene comune .Il nostro principio di realtà sono i nostri creditori, non italiani..., che ci faranno credito se saremo capaci di serietà negli impegni e competenza nelle scelte: l'opposto di quel che è successo fino ad ora.